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Avezzano, autista della Tua si incatena: «Trattato in modo disumano»

Protesta al terminal dove un dipendente 62enne denuncia di guidare bus stracarichi di studenti. L’azienda respinge le accuse: «Rispettiamo pienamente le disposizioni previste dalla legge»

AVEZZANO. Si è incatenato alla recinzione del deposito degli autobus della Società Tua (ex Arpa) per protestare contro il modo in cui l’azienda l’avrebbe trattato negli ultimi anni, fino ad arrivare a prevedere per lui turni di guida non avendo più l’idoneità medica per poter condurre bus. Francesco Dell’Ova, 62 anni, di Pescasseroli, alle soglie della pensione (potrà andare in quiescenza il 31 dicembre prossimo) ha scelto la strada della protesta eclatante per richiamare su di sé e sulla situazione aziendale l’attenzione di «una persona che per 36 anni ha guidato autobus dell’Arpa sulle strade di montagna, d’estate e in inverno, e oggi si vede costretta a un demansionamento con una decurtazione di stipendio di 150 euro al mese».

L’incatenamento è durato qualche ora, ma nel frattempo Dell’Ova ha ricevuto la solidarietà di alcuni colleghi, uno dei quali ha scelto di condividere la protesta legandosi, simbolicamente, con lui alla recinzione, nei pressi della biglietteria di piazzale Kennedy. In un volantino esposto vicino al dipendente della Tua sono state spiegate le ragioni personali e di servizio della protesta. In particolare, l’ex sindacalista della Cisnal Autoferrotranvieri, attacca l’attuale dirigenza della società colpevole – a suo modo di vedere – di «trattarlo in maniera disumana».

«Mi hanno sospeso dal servizio per un giorno», afferma, «solo perché sono stato costretto a cambiarmi di turno per esigenze personali. Sarò costretto a ricorrere al giudice del lavoro per far valere le mie ragioni contro questo atteggiamento discriminatorio nei miei confronti».

Nel volantino le motivazione delle protesta attuata ieri vanno oltre gli aspetti personali per investire l’organizzazione del servizio nell’area di Avezzano. A fronte degli aumenti del 15% delle tariffe, secondo quanto riportato sul volantino, molti studenti, che viaggiano da Pescasseroli ad Avezzano, da Ortona dei Marsi sono costretti a viaggiare in piedi, anche inverno quando le condizioni della viabilità diventano più difficoltose. Verrebbero, inoltre, utilizzati mezzi vecchi e non all’altezza del servizio sulle tratte di montagna dove, invece, occorre la massima efficienza meccanica.

Da fonti interne alla società Tua arrivano secche smentite: «Non è vero che venga assegnato ai turni di guida nella consapevolezza che le sue condizioni fisiche non glielo permetterebbero (peraltro la sua patente non è stata rinnovata); non è vero che alcuni studenti viaggiano in piedi da Pescasseroli ad Avezzano poiché l’azienda rispetto pienamente le disposizioni di legge in materia di trasporto pubblico; non è vero che nei suoi confronti venga attuato una sorta di discriminazione, perché è trattato alla stregua di tutti gli altri dipendenti».

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