Avezzano, Micron ai tedeschi: vendita per 40 milioni di euro

4 Maggio 2013

Chiusa l’operazione di vendita con LFoundry: nasce la società Mit e si sperimentano le nuove produzioni

AVEZZANO. Davanti ai notai – negli Stati Uniti la mezzanotte è passata da un minuto e in Italia sono le 9 – si chiude la vendita della Micron Technology ai tedeschi di LFoundry. Un’operazione da 40 milioni di euro, che l’azienda con sede a Landshut, in Germania, verserà in sei anni. Una svolta storica per la principale fabbrica della provincia dell’Aquila e per i suoi 1.623 dipendenti. Tutti, da ieri mattina, hanno nuovi tesserini magnetici che mandano in archivio quelli di Micron. E davanti ai cancelli è comparsa la nuova insegna. I primi, simbolici cambiamenti in attesa di quelli più profondi che riguarderanno la produzione e il futuro dei lavoratori. Un futuro che per ora non è privo di incognite.

NASCE MIT. Il nome della nuova compagnia è Marsica Innovation & Technology srl (riassumibile con l’acronimo Mit), appartenente al gruppo LFoundry. Una joint venture italo-tedesca. Il presidente per l’Italia sarà Sergio Galbiati, già numero uno di Micron, mentre Riccardo Martorelli avrà la responsabilità di coordinamento e ottimizzazione di tutte le attività operative di LFoundry. Non è stato chiarito se una parte dei dipendenti avrà quote dei capitali di Mit (inizialmente il progetto prevedeva che un 20% del 55% di quote azionarie di Galbiati doveva essere distribuito tra i lavoratori). Il primo piano dello stabilimento resterà di proprietà Micron con circa 125 dipendenti, sotto la guida di Claudio Mari. Si occuperanno di design e ricerca.

LA SPINTA APTINA. L’operazione ufficializzata ieri segue l’accordo preliminare firmato lo scorso 25 febbraio. Micron assegnerà a LFoundry il contratto di fornitura della durata di quattro anni con il “monocliente” Aptina per la produzione di sensori per immagine a 200 millimetri. L'accordo comprende anche la concessione per un anno, seppur limitata negli usi, delle licenze di Micron. LFoundry sottolinea che la «sinergia tra il sito di Avezzano ed LFoundry permetterà di aumentare la dimensione della compagnia e di operare in diversi settori, quali il power management, l’automotive, il medicale e l’opto-elettronica».

CARTE DI CREDITO. Ad Avezzano si stanno già sperimentando mini linee per future produzioni (per esempio i microchip per carte di credito). Per LFoundry «è nato un nuovo progetto industriale 100% europeo. Il management è impegnato nel voler fare tutto il possibile per minimizzare l’impatto sociale, in una situazione che purtroppo richiede di far fronte alla necessità strutturale di riduzione dell’eccesso di ore lavorabili di circa il 30 per cento. Il management ritiene necessario concordare con il sindacato delle soluzioni ottimali che da un lato consentano di limitare l’impatto sociale sul territorio e dall’altro garantiscano l’operatività e la rigorosa realizzazione del piano industriale».

GLI ESUBERI. Al momento sono circa 700 i dipendenti in cassa integrazione, che da lunedì prossimo verrà prolungata per altre 13 settimane. Inoltre, di recente la proprietà ha annunciato che per 120 lavoratori sono previsti “premi” in caso di dimissioni. Lunedì l’atteso vertice col ministero a Roma.

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