Avezzano, tre arresti per sequestro di persona ed estorsione
Tre rom fermati dai carabinieri per la scomparsa di un uomo, per gli investigatori è stato un sequestro di persona a scopo di estorsione
AVEZZANO. Tre persone sono state arrestate dai carabinieri per sequestro di persona a scopo di estorsione. Si tratta di avezzanesi appartenenti alla locale comunità rom, mentre la vittima dell'estorsione sarebbe un uomo scomparso lo scorso 19 settembre. I carabinieri del nucleo operativo e della compagnia di Avezzano avevano subito avviato le indagini perché intorno all'episodio di scomparsa c'erano troppi lati oscuri. Il "rapito", prima di divenire irreperibile, doveva infatti ricoverarsi in ospedale per una frattura al volto che gli era stata provocata durante un'aggressione. Proprio per tale motivo la madre, temendo che fosse stato minacciato e costretto a fuggire, aveva presentato una denuncia ai carabinieri e si era rivolta anche alla trasmissione televisiva di Rai Tre "Chi l'ha visto". Quel giorno, aveva lasciato la macchina con le chiavi inserite e all'interno il telefono cellulare e il portafoglio contenente i documenti personali. Il 21 ottobre i carabinieri di Pescara avevano però rintracciato l'uomo nei paraggi del call-center di via Lungaterno, dove si era recato per un colloquio di lavoro. In quella occasione non aveva fornito spiegazioni sulla sua decisione di lasciare i propri affetti, la famiglia e la vita di sempre. Ai carabinieri aveva detto di stare bene, ribadendo l'intenzione di non fare ritorno a casa per continuare a vivere alla giornata svolgendo lavori saltuari. Nei giorni scorsi la svolta che ha visto finire in cella tre avezzanesi. Non si sarebbe trattato, infatti, di una scomparsa vera e propria, ma di un sequestro di persona a scopo estorsivo. Sul caso le indagini sono ancora in corso. Negli ultimi mesi e soprattutto lo scorso anno, gli episodi di usura ed estorsione scoperti nella Marsica e ad Avezzano sono numerosi e hanno fatto emergere la presenza di un fenomeno preoccupante.