Banca Etruria, 46 azionisti chiedono i danni

I risparmiatori si costituiscono parte civile, il 10 marzo udienza preliminare sull’ostacolo alla vigilanza

L’AQUILA. Sono già 46 (e destinati a salire) gli azionisti e gli obbligazionisti del Comitato “Difesa dei risparmiatori della banca Etruria di Pizzoli” che si costituiranno parte civile nell’udienza preliminare del 10 marzo relativa al primo filone d’inchiesta, quello sull’ostacolo alla vigilanza, aperto dalla procura di Arezzo sull’istituto di credito toscano.

C’è tempo però fino a mercoledì 9 per consegnare la procura (ossia la delega) all’avvocato che affianca i risparmiatori che si riconoscono nel comitato abruzzese, Vanna Pizzi. L’udienza è stata fissata dopo che il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, lo scorso 3 febbraio ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente Giuseppe Fornasari, l’ex amministratore delegato Luca Bronchi e per il dirigente Davide Canestri. Il 10 marzo sarà una data importante, una pietra miliare nella vicenda legale instaurata per tentare di recuperare i risparmi andati in fumo. Anche se toccherà al giudice decidere sull’accoglimento delle parti civili. «Ci sono ampi margini per ritenere che la costituzione di parte civile possa essere accolta dal giudice, come emerge dalla lettura del dispositivo di rinvio a giudizio, in quanto il pubblico ministero offre una buona sponda alle richieste dei risparmiatori», commenta la Pizzi, la quale aggiunge che «l’esito del recupero dei risparmi persi dipenderà da quello del processo penale». La “testa d’ariete” di questa battaglia legale è costituita dal comitato di Pizzoli, che raduna oltre 1.500 risparmiatori della banca Etruria delle sedi aquilane e di Pizzoli, più decine di clienti di altre filiali di Pescara, Scoppito, Roma, Amatrice e altre città d’Italia, beffati dal decreto con cui il 22 novembre scorso il governo ha salvato oltre all’Etruria anche Carichieti, Banca Marche e Carife, mandando in fumo centinaia di milioni di euro di risparmi. Sono cinquemila gli abruzzesi coinvolti per la sola Banca Etruria. «Esorto tutti i risparmiatori che intendono porsi come parte civile in questo specifico processo, di provvedere a consegnarmi la loro procura entro il termine del 9 marzo», incalza il legale, «altrimenti non ci sarà più tempo e si dovrà aspettare l’apertura di altri filoni d’inchiesta». Sono tre quelli che verranno affrontati dalla Procura di Arezzo oltre a quello sull’ostacolo alla vigilanza. Intanto, la Procura ha dato la disponibilità ad approfondire alcune situazioni dei risparmiatori della Banca Etruria di Pizzoli per «avere un quadro più ampio sulla situazione dei risparmiatori del comitato e quindi territorio abruzzese».

Marianna Gianforte

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