L'AQUILA

Bocciato il taglio del Parco Sirente-Velino: 6.400 ettari tornano protetti

Sentenza della Corte costituzionale contro la legge regionale di riperimetrazione. Soddisfazione da parte delle associazioni ambientaliste 

Bocciato il taglio del Parco regionale Sirente-Velino, la Corte costituzionale ha bocciato la legge della Regione Abruzzo con cui si riperimetravano i confini del parco, tagliando dalla sua competenza circa 6.400 ettari. La norma è stata giudicata incostituzionale. 

In tanti esprimono soddisfazione. Per la Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) "migliaia di ettari tornano protetti. Aquila reale, orso bruno, gracchio corallino e falco pellegrino ringraziano". Massimo Pellegrini, presidente Soa si dice "felice per aver contribuito a ristabilire l'ordine delle priorità: la tutela della biodiversità viene prima di piccoli interessi locali, a partire da quelli dei cacciatori. L'esistenza di un patrimonio di interesse europeo e la necessità di gestirlo in maniera adeguata dovrebbe essere considerata un onore da parte della Regione e non un peso. Ovviamente bisogna investire nella tutela in termini di risorse intellettuali e materiali invece che cercare scorciatoie come quella di un taglio all'area protetta".

"Abbiamo lanciato il primo allarme", continua Augusto De Sanctis, consigliere Soa, "circa le conseguenze sulla biodiversità del taglio che si stava prospettando. Avevamo avvisato più volte la Regione dell'inopportunità di procedere a questo sconsiderato taglio del parco. Nei territori che la regione ha poi escluso e che oggi tornano protetti nidificano o si alimentano specie rarissime protette a livello comunitario, dal gufo reale all'aquila reale, dall'orso bruno alla coturnice, dal falco pellegrino al gracchio corallino".

Il Wwf ricorda che le associazioni ambientaliste (WWF Abruzzo, Lipu Abruzzo, Pro Natura Abruzzo, Italia Nostra Abruzzo, Mountain Wilderness, CAI Abruzzo, Salviamo l’Orso, Orso and Friends, Altura Abruzzo, Appennino ecosistema, Touring Club Italiano, Dalla parte dell’Orso, Comitato Salviamo il Parco Sirente Velino e altre) avevano creato una grande mobilitazione contro "l’incomprensibile e scellerata decisione della Giunta regionale", lanciando una petizione on line ha raggiunto più di 125.000 firme.

Il Wwf, poi, una volta approvata la legge regionale con i confini ridotti del parco, aveva presentato una richiesta al governo di impugnativa sollevando successivamente attraverso una memoria alla Corte costituzionale, tra le altre questioni, proprio il fatto che la riperimetrazione attuata andasse a compromettere “il nucleo minimo di salvaguardia del patrimonio naturale” richiesto dalla normativa nazionale. 

Interviene anche il segretario regionale Pd Michele Fina: “Tutto questo mostra che la decisione era figlia di un’improvvisazione incompetente. Ci siamo battuti contro quella scelta. Ora sia un nuovo inizio, a cui intendiamo partecipare: chi oggi gestisce e guida il Parco lamenta la disparità di strumenti e risorse tra aree protette regionali e nazionali. Vero ma allora perché si è archiviata sbrigativamente la discussione sulla possibilità di trasformare il Sirente - Velino nel quarto parco nazionale abruzzese (o quinto se si considera anche l’istituendo parco della Costa Teatina)?"

Per Pierluigi Iannarelli ed Enrico Perilli del Circolo Sinistra Italiana L’Aquila si tratta di "una vittoria annunciata. Sinistra Italiana aveva immediatamente sollevato la questione alla Regione sulle criticità del provvedimento rispetto alle misure di conservazione della fauna protetta a livello comunitario, ritenendolo a ragion veduta semplicemente un obolo elettoralistico".