Candidato sindaco, il Pd lancia le primarie

Il segretario Albano: nessuna forzatura, dovrà essere una scelta condivisa dalla coalizione

L’AQUILA. Il Pd non sceglierà il candidato sindaco da solo. Nessuna forzatura, né imposizione dall’alto. Ad affermarlo è il segretario comunale del Pd Stefano Albano, che sgombra il campo dalle polemiche. E se Pierpaolo Pietrucci resta in pole position per consenso della base, sull’onda del rinnovamento, seguono a ruota il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, e il presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto. I tre nomi più accreditati. Più defilata la posizione del presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti. Nel vertice di maggioranza, previsto per domani, si scopriranno le carte.

Sarà Pietrucci il candidato sindaco del centrosinistra?

«Non è stata presa alcuna decisione definitiva. Il nostro candidato uscirà dal tavolo di confronto, ma abbiamo tutti nomi di peso, validi e importanti. Il Pd non sceglierà da solo, in quanto significherebbe mettere a rischio la stabilità della coalizione. È fondamentale costruire un ampio consenso intorno alla candidatura».

Si andrà alle primarie?

«La posizione del Pd è chiara: sì alle primarie, il migliore strumento per selezionare il candidato ideale. Ne parleremo nel prossimo vertice, quando verrà presentato il primo impianto del programma di governo. E, su questa base, chiederemo ai nostri alleati di esprimersi».

Qualche anticipazione sul programma?

«La ricostruzione fisica è stata avviata. Si chiude la fase delle proteste di piazza e si apre quella della programmazione e della pianificazione del ruolo della città. Dobbiamo costruire progetti a lungo termine, da qui a 10-15 anni. I temi del lavoro e del sociale sono prioritari. Servono politiche di sviluppo che portino occupazione».

A cosa state pensando?

«Alla partita del 4% dei fondi per il sisma, centrale per veicolare sul territorio nuove aziende e incentivare le opportunità di sviluppo. Un altro dei nodi è la cultura, capace di creare posti di lavoro e dare nuovo impulso all’economia. E ancora, il turismo: il Pd è per uno sviluppo infrastrutturale nel pieno rispetto del patrimonio paesaggistico. Da ultimo, il tema dell’alta formazione e dell’Aquila città universitaria».

In ballo c’è anche il Prg, che dovrà ripianificare l’assetto territoriale della città.

«Dovrà essere uno strumento partecipato e dovrà disegnare L'Aquila del futuro: zero consumo di suolo, recupero degli spazi pubblici e riqualificazione delle aree urbane. Una città-territorio costruita con la partecipazione collettiva e l’adozione di politiche mirate che valorizzino il circondario e le frazioni».

È questo il manifesto programmatico del Pd?

«Un primo impianto generale, su cui riteniamo di dover avviare la discussione con il resto della coalizione di centrosinistra. Poi, verrà fuori anche il nome del candidato». (m.p.)

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