<strong>Il censimento. </strong>Nella mappa 261 proprietà comunali, il danno complessivo è di 580 milioni

Centro storico, ecco il piano

Edifici pubblici, mancano 70 milioni per gli interventi

L'AQUILA. C'è un buco di 70 milioni tra finanziamenti e fabbisogno per rifare gli edifici pubblici del centro storico. Il Comune fa la conta degli immobili danneggiati e dei soldi che servono per ripararli. La giunta ha approvato il piano d'intervento che ora passa in consiglio.

Il documento, predisposto dall'assessorato alla Ricostruzione dei beni culturali, analizza le risorse già messe a disposizione dalla struttura commissariale, attraverso il Provveditorato alle Opere pubbliche, dal ministero per i Beni culturali e i fondi provenienti da donazioni.  «Abbiamo censito 261 proprietà immobiliari del Comune, per un danno stimato in 580 milioni di euro», dice l'assessore alla Ricostruzione del patrimonio artistico Vladimiro Placidi. «Nel solo centro storico il danno subìto, e il conseguente fabbisogno finanziario per il restauro e l'adeguamento sismico degli edifici, ammontano a circa 125 milioni di euro.

Risulta, attualmente, una disponibilità di oltre 51 milioni, per circa 20 edifici, e per la copertura totale degli interventi c è bisogno di ulteriori 70 milioni».  Insomma, le donazioni coprono solo una piccola parte del fabbisogno complessivo. «Il centro storico dell'Aquila», spiega l'assessore Placidi, «è in parte costituito da edifici pubblici, molti dei quali di valenza storico-monumentale.

Alcuni di essi sono di grandi dimensioni planimetriche e presentano ricche stratigrafie e volumetrie sviluppatesi nel tempo che sintetizzano, a un'attenta lettura, la trasformazione stessa della città e della sua identità culturale. Tutti questi edifici hanno subìto danni di diversa entità sia nelle strutture sia nelle parti decorative.

Il Comune, già dall'estate 2009, ha avviato una campagna di rilevazione del danno di tutte le proprietà immobiliari iscritte nel patrimonio demaniale, che ha costituito la base per l'elaborazione del piano degli interventi portato all'attenzione della giunta».

Secondo l'amministratore, «il recupero e il restauro degli edifici di proprietà comunale, insieme con quelli già finanziati di proprietà di altri enti come Regione, Provincia, Università e Inps, rappresentano un elemento fondamentale per il reingresso all'interno del tessuto storico urbano, che risponderebbe, così, a criteri di funzionalità per la ricostruzione generale». 

Il prossimo passaggio sarà la richiesta dei soldi che mancano. «La giunta comunale», conclude Placidi, «ha preso atto del piano e del relativo fabbisogno finanziario attraverso un proprio atto deliberativo, che verrà sottoposto all'approvazione del consiglio comunale, al fine di formulare la richiesta di finanziamento al commissario per la ricostruzione».

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