Chiodi commissario riceve in dote 4 miliardi

La Gazzetta Ufficiale pubblica le risorse a disposizione dal 2010

L’AQUILA. È finalmente arrivata in Gazzetta ufficiale la deliberazione del Cipe che assegna all’Abruzzo 3 miliardi 955 milioni di fondi Fas (fondi per le aree sottoutilizzate) per «il finanziamento di interventi di ricostruzione» a seguito del terremoto del 6 aprile. Le risorse vengono assegnate «in favore del presidente della regione Abruzzo», Gianni Chiodi «in qualità di Commissario delegato» chiamato a «coordinare gli interventi». Sulla base del provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta del 19 ottobre, il governatore Chiodi è chiamato anche a «comunicare il fabbisogno complessivo» al governo e «ad attribuire le risorse ai soggetti competenti nell’ambito delle assegnazioni annuali» disposte dal Cipe. I fondi infatti saranno assegnati in diversi anni, a partire dal 2009, sulla base di trance che verranno individuate dal Cipe «sulla base dei fabbisogni comunicati» da Chiodi «e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica correlati all’utilizzo delle risorse Fas».

Sulla base del decreto, il presidente Chiodi, a partire dal 1º gennaio del prossimo anno si avvarrà per le attività di monitoraggio sulla realizzazione degli interventi del Nucleo di valutazione istituito nell’ambito del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della presidenza del Consiglio dei Ministri. Parte dunque con l’assegnazione delle risorse la seconda fase della ricostruzione, quella che dal 1º gennaio 2010 vedrà il passaggio di consegne tra la Protezione civile e la Regione Abruzzo. Una seconda fase per la quale Chiodi ha annunciato una nuova “governance” basata soprattutto su un rapporto più stretto tra Regione ed Enti locali. Nei giorni scorsi il governatore ha precisato le condizioni del suo impegno come commissario, parlando in primo luogo del ruolo «determinante» degli enti locali abruzzesi, fino a oggi esclusi dalla gestione della ricosturzione.

Chiodi intende anche comporre una struttura tecnica di altissimo livello che lavori in sinergia con il Provveditorato alle opere pubbliche, con figure professionali selezionate dal ministero dell’Economia e dall’Ocse. Chiodi auspica infine che il commisario e il suo vice abbiano poteri e deroghe di tipo straordinario, quantomeno come quelle della protezione civile, «affinchè la ricostruzione non debba durare 150 anni», ha precisato il governatore. La nuova governance a cui sta pensando il presidente della giunta potrebbe partire con un organigramma di questo tipo: Gianni Chiodi a capo della Commissione; vice commissario il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente; l’ingegner Gaetano Fontana direttore generale dell’Ance, a capo della Missione tecnica per la ricostruzione (struttura che deve lavorare in sinergia con il Provveditorato alle opere pubbliche guidato dall’ingegner Gugliemi). Questo pool dovrebbe dunque assumere sulle proprie spalle i poteri che oggi sono di Bertolaso.

Nella proposta di Chiodi la struttura tecnico-professionale di missione sarà composta da trenta persone: quindici esperti provenienti dalle amministrazioni pubbliche, e 15 composte da figure scelte tra soggetti esterni all’amministrazione. Accanto alla struttura tecnica di missione ci sarà la struttura diretta dall’ingegnere Gugliemi, Provveditore alle opere pubbliche dell’Abruzzo, Lazio e Sardegna che è l’organismo che dovrà concretizzare i progetti. Nello staff del commissario ci sarà posto per figure aquilane di «altissimo livello», a partire dal sindaco Massimo Cialente che dovrebbe essere vice commissario della missione tecnica «per gli aspetti programmatori e pianificatori del Comune dell’Aquila», con poteri straordinari per concretizzare progetti e iniziative in tempi rapidi. Una macchina complessa che avrà ora a disposizione quasi 4 miliardi di euro per mettersi in moto.