Chiodi e il ministro Romani: "Zona franca, ritardi inaccettabili"

Lettera di denuncia del governatore e del ministro ad Almunia: "La burocrazia frena la Zona franca all'Aquila, ritardi inaccettabili". Chiodi agli esponenti Pd: "Sollecitino il collega di partito"

L'AQUILA. Troppa burocrazia frena la Zona franca all'Aquila. Lo denuncia una lettera firmata congiuntamente dal ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani e dal presidente della Regione e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, con la quale si parla di "ritardi inaccettabili" della Commissione europea sulla questione della Zona franca urbana per L'Aquila. La lettera sta per essere inviata al vice presidente della Commissione europea con delega alla Concorrenza Joaquin Almunia. Ad annunciarlo è lo stesso presidente Chiodi, il quale sottolinea i toni duri della comunicazione.

"Sulla vicenda della Zona franca", spiega Chiodi, "stiamo scontando dei ritardi inaccettabili, c'è un eccesso di burocratizzazione inspiegabile. Non vorrei che si stiano cercando pretesti o scuse per far scontare all'Italia valutazioni che non c'entrano niente con la Zfu ma che si riferiscono agli equilibri politici. Almunia, d'altra parte", ricorda Chiodi, "è un autorevole esponente del gruppo parlamentare europeo dell'Alleanza progressista di socialisti e democratici, la stessa compagine di cui fanno parte i deputati italiani del Partito democratico, quindi fa riferimento a un'area ben precisa".

Chiodi conclude con un messaggio politico al Pd: "Colgo l'occasione per invitare il Pd, che tanto dice di spendersi per la Zona franca ed è sempre pronto a criticare qualsiasi nostra iniziativa sulla materia, a sollecitare il loro collega di partito affinché si decida a sciogliere la riserva il prima possibile".