Cialente: presto a casa 7mila famiglie

19 Agosto 2010

Sindaco fiducioso: i cantieri vanno bene, dopo le proteste i soldi arrivano

L'AQUILA. «Entro l'anno rientrano nella propria casa 6-7mila famiglie». In vacanza in Slovenia («Ma sto rientrando», promette), il sindaco Massimo Cialente contesta la previsione del quotidiano L'Unità che parla di 15mila domande di cittadini aquilani per cambiare residenza.

I SOLDI. Interpellato da Cnr Media, il sindaco dichiara: «Finalmente, dopo i fatti di Roma, i soldi veri sono arrivati. Comincio a nutrire un certo ottimismo, si avvia un processo di ricostruzione di una certa intensità. Spero, entro la fine dell'anno, di riuscire a far rientrare tutte le persone che abitano nelle case cosiddette B e C, ovvero con danno medio. Penso che entro la fine dell'anno rientreranno nelle proprie case sei o settemila famiglie. Resta sempre il problema», aggiunge, «per 1400 persone che non hanno una casa e non hanno un posto dove andare. Per loro si dovrà operare in maniera personalizzata, nel senso che valuteremo caso per caso la situazione di ciascuno per vedere come possiamo risolvere le questioni. Ma mi sento di guardare con un certo ottimismo all'autunno in arrivo».

I 15MILA. «Quindicimila aquilani via dalla città? Mi sembra un dato allucinante e fuori dalla realtà», chiarisce al Centro il sindaco. «Le persone che hanno chiesto di trasferirsi sono 1300, ma bisogna considerare pure che abbiamo avuto 600 nuovi arrivi. Insomma, staremmo sotto di 700... Tuttavia, forse il dato è condizionato da un altro elemento, la richiesta di cambio di indirizzo legata alla necessità di trovare un medico di famiglia dopo la dispersione post-terremoto. Molte sono anche le persone che stanno in autonoma sistemazione in attesa di rientrare dove stavano prima. Non ci sono dati su quanti sono già rientrati a casa loro e che hanno finito i lavori. È troppo presto. Del resto, se ci sono, ad esempio, 6 mesi di tempo da un definitivo di maggio o giugno un conto lo si potrà fare a fine anno».

MAP IN PIÙ. Cialente è molto arrabbiato per «i Map in più che sono stati realizzati in tutti i Comuni tranne che all'Aquila che ne aveva davvero bisogno. Solo a Pizzoli ce ne sono 130, per non parlare del caso di Montorio al Vomano. Solo a me che li ho chiesti non li hanno dati. Occuparli diventa difficile. Ho già mandato 100 famiglie in esilio».

CASE E. Per il sindaco Cialente ci sono «case E che possono essere riparate in pochi mesi, così come le F, quelle del rischio esterno. L'obiettivo è accelerare i tempi il più possibile per liberare alloggi del progetto Case».

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