Convenzione scaduta, 47 rifugiati ucraini devono fare le valigie: «Costretti a ripartire da zero»

Via entro giovedì i rifugiati ucraini che per tre anni sono stati ospitati presso l’hotel Manhattan gestito da Maurizio Zaccardi, che ha parlato di grave danno sociale per molte famiglie che avevano iniziato un sano percorso di integrazione
SULMONA. Dovranno fare le valigie i quarantasette cittadini ucraini ospitati presso l'hotel Manhattan di Sulmona, uomini, donne e bambini arrivati in Italia per fuggire da una guerra che da quasi quattro anni sconvolge il loro Paese. Lo ha deciso la Prefettura dell'Aquila che, con apposita ordinanza, ha disposto il trasferimento nelle altre strutture della provincia. La convenzione, per la loro permanenza in albergo, scade il 31 gennaio. Diciassette persone nei sei nuclei familiari all'Aquila, quattordici in quattro nuclei familiari a Navelli e nove, in tre famiglie, alla Caritas di Avezzano. "Avevano trovato una totale serenità, si sono inseriti, anche se con non poca fatica, nel contesto sociale, alcuni nel mondo del lavoro mentre i bambini nelle scuole e nelle varie attività extra scolastiche. Adesso saranno costretti a ripartire da zero", sottolinea il direttore della struttura ricettiva, Maurizio Zaccardi, che si era appellato al commissario prefettizio, Ernesta D'Alessio e alle forze politiche per evitare il trasferimento. "Il desiderio comune è quello di avere ancora la possibilità di essere accompagnati in un percorso di integrazione e di inserimento sociale che, sia sta rivelando più fruttuoso e proficuo di quello pensato all'inizio; infatti, per molti ospiti, la condizione di ospitalità all'interno di un hotel altamente qualificato in termini di offerta e servizi, ha permesso di immaginare un futuro diverso sul territorio attuale che potrebbe prevedere, in futuro, un definitivo trasferimento"- osserva ancora Zaccardi. Entro giovedì i rifugiati lasceranno la struttura