Sulmona

Costringeva la compagna ad assumere antidepressivi e la picchiava: 45enne nei guai

15 Settembre 2025

La vicenda a Sulmona. Alla donna veniva impedito perfino di uscire di casa e instaurare amicizie. Il giudice ha fatto scattare il divieto di avvicinamento a 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima

SULMONA. Costringeva la compagna ad assumere gocce di Rivotril a cadenza giornaliera, picchiandola e denigrandola, impedendole perfino di uscire di casa e instaurare amicizie. La richiesta di rinvio a giudizio, che la Procura di Sulmona aveva inoltrato lo scorso luglio al gup, non è bastata a frenare le vessazioni di un 45enne di Sulmona, già noto alle forze dell’ordine, che ha continuato a maltrattare la compagna, spingendo gli inquirenti a chiedere una misura cautelare. Per questo il gip, Alessandra De Marco, ha emesso ieri l’ordinanza che applica il divieto di avvicinamento a 500 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa. Divieti che saranno accompagnati dal braccialetto elettronico che servirà per tenere sotto controllo il 45enne.

A eseguire la misura cautelare sono stati i carabinieri della compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore Toni Di Giosia, che nelle scorse settimane più volte erano intervenuti sotto casa della coppia per documentare un clima ormai invivibile.

Secondo l’accusa l’uomo, da febbraio a maggio 2024, avrebbe posto in essere condotte prevaricatrici che si sarebbero manifestate in pretese di controllo dei movimenti, delle frequentazioni e dei social network, violenze fisiche con pugni e schiaffi; violenze psicologiche, distruzione di oggetti, denigrazioni nonché, con cadenza quasi giornaliera ingiurie e minacce.

Sempre secondo le accuse, il 45enne avrebbe preteso di essere accompagnato a comprare sostanza stupefacente, impedendo alla convivente di utilizzare un telefono cellulare, di lavorare e di instaurare amicizie, facendole assumere del Rivotril a cadenza giornaliera. Accuse che hanno spinto la Procura a chiedere il processo. Non pago, sempre secondo l’imputazione, anche nel 2025 l’uomo avrebbe portato avanti atti vessatori e denigratori nei confronti della donna che «è stata costretta a modificare le abitudini di vita». Da qui i divieti e il braccialetto. L’uomo continua a negare le accuse, sostenendo di essersi sempre difeso o comunque che non si tratta di maltrattamenti ma di normali litigi di coppia.

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