Cotugno, aule nelle sale dei professori

Da domani istituto ritrasferito a Pettino, gli studenti chiedono una proroga per riorganizzare gli orari

L’AQUILA. Gli studenti del Cotugno, che domani riprenderanno le lezioni al mattino, interrotte da un mese, tornano a scrivere alle istituzioni: Regione, Provincia e Comune. Dopo essere scesi in piazza, insieme a docenti e genitori, vogliono spiegare ancora una volta le ragioni del malcontento.

«Non siamo stati coinvolti nelle scelte, tutte affrettate», dicono. Nel mirino anche la decisione di riaprire l’edificio di Pettino (dove la scuola è ospitata dal 2009), chiudendone però quasi la metà. In tal modo, infatti, non tutte le classi del Cotugno potranno tornare sui banchi di via da Vinci: solo 38 classi su 50, mentre le restanti 12 saranno divise tra Musicale e Colecchi, a Colle Sapone. Queste ultime, tuttavia, con difficoltà potranno organizzare le aule necessarie già da domani. È per questo che, con ogni probabilità, il rientro sarà per tutti a Pettino, almeno per un giorno, seppur senza disponibilità di spazi sufficienti. Infine, resterà il problema di laboratori linguistici e informatici, delle sale professori, di presidenza e vicepresidenza: tutto scomparso per far posto alle aule.

«Dalla manifestazione di venerdì è emersa, da parte dei moltissimi studenti, genitori e docenti, la richiesta che prima del ritorno nella sede di via da Vinci sia mantenuto l’impegno dell’incontro pubblico con le istituzioni perché siano illustrati i dati sulla sicurezza dell’edificio e la relazione sulla base della quale si e stabilito il rientro», scrivono i ragazzi.

«Vogliamo anche conoscere le procedure che l’amministrazione provinciale intende mettere in atto prima della riapertura dell’anno scolastico a settembre e in particolare che cosa intenda fare sul corpo F, dal momento che nel documento dell’8 marzo si parla sia di nuovi accertamenti, sia di lavori di adeguamento strutturale», continua il documento. «Questo aspetto è fondamentale: la scuola sta già perdendo studenti a causa della situazione di disagio e incertezza che si è creata».

I ragazzi chiedono maggiore partecipazione. «Il presidente della Provincia dovrebbe comprendere che l’informazione più ampia e trasparente è fondamentale per rassicurare tutti e ristabilire un rapporto di fiducia. È stata manifestata da molti la necessità di una proroga di tre giorni del rientro in via da Vinci», conclude il documento, «per consentire la riorganizzazione della logistica e degli orari, la sistemazione dei nuovi spazi da adibire ad aule, l’eventuale adattamento del piano di emergenza, per evitare alla comunità scolastica nuovi disagi». (m.c.)

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