Sfollati negli alberghi, il Comune firma il provvedimento per anticipare 800mila euro

Danni dal sisma, paga l’assicurazione Primi 2 milioni per gli edifici pubblici

SULMONA. Due milioni di euro già in cassa e altri quattro che arriveranno subito dopo la presentazione del piano di intervento sugli immobili comunali. I finanziamenti sono frutto dell’assicurazione stipulata dal Comune per la tutela degli edifici storici da incendi e terremoti. La consistente somma ha finito però con lo scatenare una serie di conflitti all’interno dell’amministrazione comunale. Polemiche che stanno bloccando l’utilizzo dei soldi e di conseguenza la sistemazione degli edifici danneggiati dal terremoto. Così Palazzo San Francesco (sede del municipio) è ancora puntellato, come sono parzialmente inagibili edifici storici quali Palazzo Meliorati e Palazzo Pretorio.

Senza dimenticare la grave situazione di pericolo in cui versano alcune scuole cittadine (come il liceo Ovidio). In Comune esistono infatti due teorie di pensiero che stanno frenando l’approvazione del piano di intervento: la prima che spinge per impiegare i soldi dell’assicurazione per il consolidamento del patrimonio immobiliare e la seconda che vuole invece utilizzare la somma per la realizzazione di altre opere. Con la prima soluzione, si otterrebbe l’intero importo stimato dai tecnici dell’istituto assicurativo, e cioè i 6 milioni di euro. Con la seconda ipotesi l’assicurazione liquiderebbe, invece, solo l’80 per cento della cifra totale: 4 milioni e 800 mila euro.

Intanto, il Comune si è visto costretto ad anticipa le spese post-sisma per i mille sfollati alloggiati in strutture ricettive e case in affitto. Circa 800mila euro per le spese sostenute in quattro mesi (dal primo luglio al 31 ottobre 2009). Alla base della decisione le difficoltà economiche lamentate dagli albergatori e i ritardi della Protezione civile. Nei giorni scorsi, l’assessore alla Protezione civile, Enea Di Ianni, ha firmato il documento con cui si autorizza il pagamento. «Diversi albergatori», afferma Di Ianni, «hanno urgente bisogno di recuperare i crediti per poter continuare a gestire la propria attività».