Di Pangrazio: L’Aquila è chiusa Biondi: campanilismo antistorico

14 Gennaio 2021

Il sindaco di Avezzano esclude il capoluogo dal piano di rilancio delle aree interne e scatena il putiferio Immediata la replica del primo cittadino aquilano: dialogo sempre aperto con municipi vicini e lontani

AVEZZANO. Area vasta sì, ma senza L’Aquila. Scatenano un putiferio le parole pronunciate in consiglio comunale dal sindaco Gianni Di Pangrazio sulla sua strategia di rilancio della Marsica e delle zone interne della regione. Il primo cittadino, per contrastare lo strapotere economico di Pescara e della costa, evoca una grande alleanza tra i comuni dell’entroterra (anche Sulmona), lasciando però da parte il capoluogo di regione.
LE FRASI DELLA DISCORDIA. Nel suo intervento il primo cittadino fa riferimento a «un’aquilanità chiusa». Di Pangrazio specifica di «non voler fare l’anti-aquilano», ma nello scenario che prefigura della «Grande Marsica» il capoluogo non c’è. «L’Aquila è costruita dentro le mura», Di Pangrazio spiega così il depennamento, «questa loro mentalità di essere “costruiti” dentro le mura li porta chiaramente a non aprirsi spesso nei confronti dei territori».
REPLICA IMMEDIATA. Affermazioni che non passano inosservate al primo cittadino aquilano, Pierluigi Biondi. La risposta, dunque, è fulminea. Per il sindaco del capoluogo il richiamo nel 2021 ai campanilismi non solo è «antistorico» ma esprime «una mentalità di cui, all’Aquila, ci siamo da tempo distaccati». A Di Pangrazio, definito «amico», Biondi ricorda le origini della sua città «fondata nel tredicesimo secolo grazie alla volontà comune dei castelli del circondario», frutto di «esperienze, sensibilità e appartenenze eterogenee» e diventata centro di scambi commerciali e contaminazioni culturali. «Da tempo siamo abituati a guardare oltre la splendida cinta muraria che ci circonda», tiene a precisare il sindaco aquilano, «consapevoli di essere una città-territorio che dialoga con municipi limitrofi o lontani solo geograficamente. Il portato che ci accomuna ci ha spinto ad allargare ulteriormente gli orizzonti, a individuare un momento di sintesi in grado di raccogliere esigenze e istanze non solo dell’Aquilano ma delle aree interne del Paese».
LA PRECISAZIONE. L’incidente diplomatico ormai è servito, ma in serata Di Pangrazio tenta un recupero in extremis. Precisa che il suo è «un discorso molto più profondo», evidenziando «l’equivoco» da cui sarebbe nato il diverbio. «Nessun campanilismo», chiarisce, «il riferimento alle mura non è perché L’Aquila sia culturalmente chiusa». Il capoluogo, insomma, è «una città a sé» che il primo cittadino non ha inteso in alcun modo attaccare. Resta comunque l’obiettivo di creare massa critica nell’entroterra per «non rimanere indietro rispetto a Pescara», rilanciando l’economia e le prospettive di sviluppo in particolare dell’area marsicana e peligna.
IL VOTO IN CONSIGLIO. Di Pangrazio, nella seduta di ieri, ha comunque incassato il voto favorevole al suo programma di mandato con la «benevola astensione» dei consiglieri di minoranza Iride Cosimati (Fratelli d’Italia) e Filomeno Babbo (pure a nome della collega Linda Cacchione di Forza Italia, assente giustificata). La scelta di Cosimati e Filomeno Babbo, che segna un avvicinamento alla maggioranza, è stata originata dall’accoglimento di alcune proposte da inserire nel programma di mandato: città territorio sicura, attrattiva e sostenibile, dinamica, dei giovani, amica dello sport, solidale e inclusiva, efficiente. Il resto della minoranza – Tiziano Genovesi (Lega), Lorenza Panei (Pd) e i civici Stefano Lanciotti e Mario Babbo – è risultata assente al momento dell’appello pre-voto: Alfredo Mascigrande della Lega, invece, era assente dall’inizio. Il voto ha recepito pure le istanze presentate dal gruppo guidato dall’ex candidato a sindaco, Antonio Del Boccio (potenziamento sicurezza, rilancio nucleo industriale, revisione Prg). «Abbiamo fatto ogni possibile sforzo per costruire una squadra di governo forte e un progetto importante», ha assicurato il sindaco, «ma siamo pronti ad accogliere proposte migliorative».
NUOVI POSTI. In Comune, tra l’altro, ci sono in vista assunzioni. All’ente, infatti, manca il 30 per cento del personale previsto in pianta organica e per affrontare la partita amministrativa nel segno del programma di mandato, che ha ricevuto il via libera nel corso della seduta consiliare di ieri, servono rinforzi. Di Pangrazio ha annunciato così l’imminente avvio delle procedure per selezionare una quindicina di unità anche per velocizzare le pratiche del sisma-bonus. (g.d.m.)