Droga, quattro anni all’operaio del Cam

Condanna in tribunale: prima la cocaina scoperta nella stanza del figlio, poi lo spaccio nonostante il braccialetto elettronico

AVEZZANO. Una condanna a 4 anni di reclusione, oltre a una multa di 14mila euro. È la pena inflitta dal tribunale di Avezzano a Ivo Di Terlizzi, 36 anni, avezzanese, dipendente del Cam, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. In due diversi episodi, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, il giovane operaio del Consorzio acquedottistico marsicano era stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti anche mentre era agli arresti domiciliari lavorativi.

Ieri, davanti al giudice Stefano Venturini, è stato condannato. Il pubblico ministero, Roberto Savelli, aveva chiesto dieci anni di reclusione.  Il giovane, assunto dall’Ente nel 2007, ha mansioni di operaio generico e si occupa delle letture dei contatori. Nessuno in azienda sapeva di questa sua presunta attività illecita prima dell’arresto. A Di Terlizzi erano stati sequestrati, nel giugno scorso, 180 grammi di cocaina nascosti in casa. La polizia aveva trovato la droga nella cameretta del figlio piccolo, oltre a un bilancino di precisione e a 700 euro. Ma non era finita. Infatti nei mesi successivi, proprio mentre andava al lavoro, come concesso dall’ordinanza del giudice, era stato trovato dagli agenti del commissariato con un chilo di hascisc e 5 grammi di cocaina. La polizia si era insospettita a causa dell’orario, ma soprattutto per il luogo dove aveva notato il giovane, che aveva il braccialetto elettronico perché sorvegliato speciale. Così dal controllo erano stati trovati 12 panetti da circa 100 grammi ciascuno di droga. (p.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA