Emergenza sociale

Due bandi del Comune per associazioni e adolescenti

L’AQUILA. L’emergenza sociale nel capoluogo colpito dal sisma «è diversa da quella che riguarda altre città, anche grandi, come Milano o Roma». Parte da questo presupposto l’ultima iniziativa del...

L’AQUILA. L’emergenza sociale nel capoluogo colpito dal sisma «è diversa da quella che riguarda altre città, anche grandi, come Milano o Roma». Parte da questo presupposto l’ultima iniziativa del settore delle Politiche sociali nell’ambito del sostegno alle famiglie e ai cittadini in difficoltà economiche. Si tratta di due bandi relativi al Piano di zona 2011-2013, presentati ieri dall’assessore e senatrice Stefania Pezzopane, dalla dirigente dell’ufficio comunale per l’Assistenza alla popolazione Patrizia Del Prin cipe e dal vicepresidente del Centro di servizio per il volontariato Mauro Tursini. Il primo dei due bandi (entrambi scadono il 24 maggio) è rivolto a garantire i livelli essenziali di assistenza sociale per minori, giovani e famiglie e riguarda le «attività integrative per il tempo libero» per le quali il Comune erogherà dei bonus economici «a favore di adolescenti e giovani, finalizzati all’acquisto di beni e servizi per il tempo libero e l’istruzione». Questo bando è rivolto a giovani dai 13 ai 25 anni con reddito Isee familiare non superiore a 8mila euro. L’entità del bonus non sarà superiore ai 400 euro a persona. L’altro bando, invece, riguarda «interventi speciali rivolti alla realizzazione di una rete dei servizi di prossimità». Per questo bando il Comune mette a disposizione 104mila euro, ed è rivolto direttamente al mondo delle associazioni che operano nel campo del sociale, 30 circa nel capoluogo abruzzese. «Si tratta di associazioni di ogni tipo», ha spiegato Pezzopane, «alle quali daremo fino a 6mila euro per le attività svolte nel 2012. L’obiettivo è mettere in rete le associazioni», ha aggiunto, «soprattutto quelle che lavorano nei nuovi quartieri del Progetto Case e nei villaggi Map, per andare a colmare tutte le esigenze di una comunità che, dopo il terremoto, vive un forte disagio».

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