Duomo, finita la lunga attesa: «Il cantiere parte a febbraio» 

L’architetto Ciciotti svela il fitto cronoprogramma del Segretariato ai beni culturali

L’AQUILA. A quasi 14 anni da quella terribile notte del 2009 che devastò L’Aquila e a meno di un anno dalla storica visita di Papa Francesco, stanno per cominciare i lavori di restauro e valorizzazione di uno dei simboli della città: la cattedrale dedicata ai santi Massimo e Giorgio, in piazza del Duomo. L’apertura del cantiere è prevista per le prossime settimane, ma non sarà l’unico importante monumento che vedrà l’inizio dei lavori post-sisma nel 2023: «Il cronoprogramma dei prossimi mesi è molto fitto», spiega l’architetto del Segretariato ai beni culturali Augusto Ciciotti, direttore dei lavori di ristrutturazione della maggior parte degli edifici pubblici del centro storico.
IL DUOMO
«Entro febbraio sarà avviato il cantiere del duomo, a meno di ostacoli amministrativi o procedurali», assicura Ciciotti. «Abbiamo aggiudicato – ma bisogna contrattualizzare – l’incarico di coordinatore della sicurezza. Inoltre, ci sono due procedure aperte per gli incarichi di contabilizzazione dei lavori e di ispettore di cantiere. Una volta disbrigate queste pratiche si potrà partire con i lavori». Nei mesi scorsi, infatti, sono stati sbloccati i fondi per la ricostruzione della chiesa. Il ministero della Cultura, dopo aver elargito il finanziamento del primo stralcio di opere da 18,5 milioni, ha inviato una comunicazione ufficiale al Segretariato regionale per assicurare la copertura anche del secondo stralcio, di pari importo. I lavori sono stati affidati alla Cobar costruzioni Barozzi, con una gara d’appalto a cui hanno partecipato altre 13 ditte.
SANTA MARIA PAGANICA
Un altro attesissimo cantiere potrebbe avere una importante spinta propulsiva nel 2023: quello di Santa Maria Paganica. Di fronte a palazzo Ardinghelli, riscoperto dagli aquilani dopo il restauro e oggi sede del Maxxi, la chiesa, una tra le più preziose della città, è diventata l’emblema della devastazione del terremoto. «Eppure in questi anni non abbiamo mai smesso di lavorare affinché potesse partire il cantiere», assicura l’architetto. «Ci auguriamo che il 2023 sia finalmente l’anno dell’avvio della procedura di gara. Stiamo perseguendo la strategia dell’ottenimento dell’intero finanziamento da parte del ministero, in modo da appaltare il lavoro completo, anziché avviare solo un primo stralcio. Ci auguriamo di ottenere questi fondi in breve tempo, intanto siamo in attesa che la parrocchia ci consegni il progetto aggiornato, che è già stato definito». Attualmente, infatti, sono a disposizione per la chiesa appena 5,4 milioni di euro, derivanti dal progetto “L’Aquila centro storico” che comprende anche il duomo e le mura. Con questa copertura si potrebbe portare a termine soltanto un primo lotto di lavori: la chiesa complessivamente, infatti, avrebbe bisogno di un intervento di circa 25 milioni. Se i fondi arriveranno, come promesso, nel giro di pochi mesi sarà avviata la gara d’appalto, propedeutica all’inizio dei lavori. Intanto sembra ormai concluso anche il lungo iter progettuale. Un primo progetto era stato commissionato dalla diocesi, proprietaria dell’edificio, subito dopo il terremoto, ma nel 2015 la competenza delle chiese è passata al ministero. L’elaborato era stato dunque revisionato e approvato anche dagli uffici del Segretariato regionale ai beni culturali e della Soprintendenza e presentato a luglio 2021. Una serie di cambiamenti al vertice hanno poi rimesso più volte in discussione il progetto, ormai definito nei dettagli. Deve ora essere aggiornato dai tecnici incaricati dalla curia e consegnato al Segretariato.
S.MARIA DELLA MISERICORDIA
Entro l’anno dovrebbero concludersi le opere nella chiesa di Santa Maria della Misericordia: un gioiello sconosciuto a molti anche prima del terremoto, a poca distanza dalla più nota San Silvestro. Scrigno di tesori di varie epoche, l’edificio religioso, utilizzato prima del 2009 soprattutto per celebrazioni eucaristiche in lingua latina, potrebbe tornare a essere pienamente fruibile entro il 2023. Dopo il restauro strutturale, costato un milione e 500mila euro, riferibili a un primo lotto ultimato nel 2012, e a un secondo nel 2017, il Segretariato regionale per i beni culturali ha recuperato i fondi necessari anche per restaurare gli apparati decorativi: 300mila euro lordi derivanti dal riutilizzo dei ribassi d’asta dei precedenti lotti. Durante le opere sono venute alla luce sei nicchie affrescate (soltanto una è priva di decorazione) risalenti alla fine del 1500, che erano state coperte dalla muratura settecentesca.
SANTA MARIA DI ROIO
«A giorni scade la presentazione delle offerte da parte delle ditte interessate al restauro della chiesa di Santa Maria di Roio, a primavera ci auguriamo di aprire il cantiere», dice l’architetto a proposito di un’altra importante chiesa del centro, a poca distanza dal duomo. «C’è già un finanziamento di circa 1,2 milioni». Santa Maria di Roio, nell’omonima piazza, rimase completamente distrutta dal terremoto del 1703 e venne ricostruita tra il 1715 e il 1757 con dimensioni più modeste di quelle originarie, dagli abitanti di Roio, appunto. Danneggiata dal sisma del 2009, è attualmente inagibile e attende la ricostruzione.
SANTA MARIA DEL CARMINE
Anche per il Carmine, come viene chiamata comunemente la chiesa, il 2023 potrebbe essere l’anno della svolta. «In pochi mesi dovremmo poter avviare la gara e ci auguriamo entro fine anno di cominciare i lavori», assicura l’architetto. «È stato stanziato un finanziamento di circa 1,8 mlione di euro. C’è già la progettazione inviata da qualche settimana alla Soprintendenza per l’autorizzazione». La chiesa, nota in antichità con il titolo di Santa Maria di Assergi, dovette la sua realizzazione appunto ai castellani di Assergi che contribuirono così alla fondazione della città nel XIII secolo. È posta su un’altura alla sommità di via del Carmine, uno dei vicoli che si apre sul lato orientale di corso Vittorio Emanuele, ed è stretta tra la basilica di San Bernardino e il forte spagnolo.
LE FRAZIONI
Nel cronoprogramma del Segretariato non mancano gli edifici monumentali delle frazioni. Tra gli altri, il santuario di Roio. «Entro fine gennaio vorremmo espletare la procedura di gara», dice Ciciotti. L’ultimo lotto delle opere riguarda i preziosi stucchi, affreschi, marmi e intonaci del santuario. I lavori interesseranno anche i locali annessi e in particolare la sagrestia. Avviati a dicembre, invece, i lavori nelle chiese di San Giovanni Battista a Camarda e di Giovanni Evangelista a Casentino, nel Comune di Sant’Eusanio Forconese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA