E sul caso-sicurezza feroce battaglia FdI-Pd
Il capogruppo Scimia: «Qui presenza di stranieri superiore a quanto desiderato, ma serrati controlli»
L’AQUILA. «Appare paradossale che sia proprio il Pd a parlare di immigrazione e di ricette giuste per prevenire e curare un male che purtroppo riguarda tutta l’Italia». Esordisce così Leonardo Scimia, capogruppo di Fratelli d’Italia, intervenendo nel botta e risposta tra il sindaco Pierluigi Biondi e il Partito democratico sulla violenza in città. «In primis», sostiene Scimia, «vorrei ricordare che i parlamentari del Pd hanno votato contro il rifinanziamento della Guardia costiera libica e contro tutti i memorandum con i paesi del Mediterraneo. Mentre loro puntano a chiarirsi al loro interno sul tema dell’immigrazione, va dato atto che, anche grazie a questi numerosi accordi voluti dal governo Meloni, quella irregolare è diminuita di oltre il 60%», aggiunge Scimia, per poi illustrare le contraddizioni del Pd con un riferimento alla Campania, dove il partito governa regione e città principali e dove «l’immigrazione “regolare” viene utilizzata illegalmente per fare entrare lavoratori extraeuropei, senza che poi venissero assunti dalle aziende e quindi lasciati a piede libero di girare in tutto il paese». Riguardo all’Aquila, Scimia afferma che «c’è una presenza di stranieri superiore a quanto desiderato, ma le ragioni», dice, «sono molteplici. Cosa che stiamo affrontando con la consapevolezza di quanto è a disposizione di un’amministrazione comunale. Noi facciamo controlli serrati sulle strutture Cas e Msna; alcune sono state anche deconvenzionate. I rapporti con le forze dell’ordine sono continui e costanti. Non è semplice, e lo sappiamo, ma 10 anni di flussi irregolari portano a tempi di gestazione lunghi e complessi che non si risolvono subito. La politica di sinistra basata sull’ideologia dell’accoglienza buonista ha posto innumerevoli problemi. Intanto, mentre il Pd si indigna per le multe a dei migranti sotto i portici di San Bernardino, noi siamo consapevoli che il contrasto a questi fenomeni lo si fa con l’uso di tutti gli strumenti, anche i più duri e repressivi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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