Ecco i 380 alberi adottati dai bambini nati ad Avezzano

Interventi per abbellire aree verdi in via Turati e alla pineta L’assessore Stati: «Insegniamo il rispetto per l’ambiente»

AVEZZANO. Davide e Milena Sofia hanno due anni e corrono nell’area verde di via Turati tra gli alberi che portano il loro nome. Sono due dei 380 bambini nati nel 2014 ai quali il Comune di Avezzano ha dedicato un platano, un frassino o un pino, in ottemperanza alla legge del 1992. A differenza del passato, però, quest’anno l’amministrazione ha voluto fare qualcosa di più, sistemando una targhetta sugli alberi, rendendoli “adottabili” e assegnandoli alle famiglie dei piccoli che potranno prendersene cura e vederli crescere. Ieri mattina in via Turati ne sono stati piantati 30 grazie all’aiuto degli operai comunali, del Centro giuridico del cittadino e del Wwf. I bambini, che già hanno formalizzato l’adozione, si sono divertiti nella piccola area verde che il Comune vuole rendere fruibile trasformandola in un vero e proprio giardino. «Si parla molto di sensibilizzare i più piccoli per insegnare loro a rispettare il verde», ha commentato l’assessore al Verde, Daniela Stati, «noi lo abbiamo fatto, dedicando ai bimbi un albero e facendolo adottare affinchè possano vederlo crescere».

L’iniziativa verrà replicata in un’altra area verde di via Turati, dove saranno piantati altrettanti alberi, e poi alla pineta, dove verrà fatto un intervento più amplio. «L’amministrazione ha capito l’intento di questa iniziativa», ha commentato il responsabile del Centro giuridico del consumatore, Augusto Di Bastiano, «e ha puntato anche a valorizzare dei giardini abbandonati da troppo tempo».

Gli operai del Comune nelle prossime settimane sistemeranno oltre 300 alberi alla pineta, ricreando tutta una fila di nuovi pini nella zona adiacente a via delle Olimpiadi. «La pineta è un luogo di incontro dove in molti vanno a fare sport», ha concluso il consigliere Ignazio Iucci, presidente della commissione Ambiente, «il nostro obiettivo è quello di valorizzarla e grazie a questo intervento una buona parte avrà nuova vita».

Eleonora Berardinetti

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