Elezioni a Sulmona, il caso del candidato Di Benedetto votato da morto

28 Maggio 2013

Gerosolimo (Udc): «È stato un voto di coscienza contro una legge vigliacca, ipocrita e vergognosa» La coalizione Sulmona Unita diventa ago della bilancia al ballottaggio

SULMONA. Ago della bilancia pur essendo morto da 13 giorni. Il caso di Fulvio Di Benedetto, il candidato sindaco stroncato da un infarto in campagna elettorale, fa discutere. Raccogliere 3.255 voti (le cinque liste che lo sostenevano ne hanno ottenuti 3.835) e conquistare virtualmente il diritto di partecipare al ballottaggio è qualcosa di surreale. Come interpretare il voto dei sulmonesi? Secondo Andrea Gerosolimo, consigliere provinciale dell'Udc, e coordinatore "in pectoris" delle cinque liste, la spiegazione è duplice. «Da un lato si è registrata la forza dei cinque schieramenti che ha sicuramente inciso, ma credo che sia venuto fuori un voto di coscienza dell'elettorato di fronte a una legge vigliacca, ipocrita e vergognosa. La gente comune, votando Fulvio, ha voluto dare una risposta. Come si può lasciare il nome di un defunto sulla scheda 13 giorni dopo la sua morte? Come può andare al ballottaggio un uomo che non c'è più, una persona rispettabile e onesta? Anche per questo si a è una dimostrazione del fallimento dei partiti che ha determinato l'exploit delle liste civiche». E gli apparentamenti? «Ci siamo dati 48 ore di tempo per riflettere prima di decidere. Una cosa è certa: Sulmona unita resterà un unico blocco e andremo tutti insieme votando a maggioranza come abbiamo fatto finora».

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