Ex Conceria di Borgo Rivera Primi passi per il recupero

27 Giugno 2019

L’edificio, già attivo nel 1600, sfruttava l’enorme quantità d’acqua della zona delle 99 Cannelle Pronto 1 milione per ripristinare la struttura cadente tra il convento di Santa Chiara e la storica fontana

L’AQUILA. La giunta comunale ha approvato il documento preliminare alla progettazione per la ristrutturazione dell’ex Conceria nella zona della Rivera, vicina alle 99 Cannelle e parte integrante del Parco delle acque inaugurato nel 2016.
LA DELIBERA. La giunta nella delibera precisa che “al fine di assicurare funzionalità, fruibilità e fattibilità dell’opera da realizzare – pervenendo a una soluzione organica capace di valorizzare il Parco delle acque quale estensione e naturale completamento dello storico edificio – è necessario prevedere che la progettazione e la realizzazione dell’intervento di ristrutturazione e recupero dell’ex Conceria avvenga – contestualmente alla valorizzazione e al completamento del Parco delle Acque – in un unico lotto funzionale”. È la presa d’atto che i lavori effettuati finora sul cosiddetto Parco delle acque dall’ex giunta Cialente sono parziali (anche a prescindere dal recupero dell’ex Conceria) e quindi l’area ha ancora bisogno di importanti interventi. Il Comune per l’ex Conceria ha già a disposizione circa un milione stanziato dal Cipe. L’importo delle opere, stimato nel documento preliminare, è di poco meno di 800mila euro.
SITUAZIONE ATTUALE. “L’edificio”, è scritto nel documento, “appare attualmente diruto, la fitta vegetazione spontanea che lo avvolge completamente – e che dovrà essere necessariamente rimossa per giungere a definire in modo preciso gli interventi da eseguire – non consente di distinguere compiutamente la parte del corpo di fabbrica risparmiata dai crolli del 2009 e dal processo di progressivo degrado certamente acuito dopo gli eventi sismici. Sono comunque riconoscibili la presenza di un locale voltato, parte dei muri portanti, la vasca un tempo adibita alle lavorazioni della concia, mentre si rileva la totale assenza delle strutture orizzontali implose all’interno dell’edificio. Per quanto è visibile e dalla documentazione fotografica acquisita, l’edificio appare fortemente compromesso, con elevati livelli di danno strutturale e grave perdita materiale causata dai crolli ripetuti, pertanto dovrà essere prevista la selezione e la catalogazione dei materiali di crollo presenti nel sito finalizzato a un loro eventuale recupero ragionato. Dal confronto delle immagini dei voli aerei eseguiti, rispettivamente nel 2007 e nel post-sisma 2009, si evince che il crollo della copertura, sostanzialmente integra nelle immagini del 2007, deve essersi certamente verificato con gli eventi sismici del 2009”.
IL FABBRICATO. “Il fabbricato”, è spiegato negli allegati alla delibera, “di due piani complessivi di cui uno parzialmente interrato, ha una struttura portante in muratura di blocchi sbozzati e pietrame di varie pezzature, insieme a una parte in muratura di mattoni con i quali vennero realizzati cinque grandi archi di una loggia al primo piano; i solai sono per la maggior parte in legno a orditura semplice, un ambiente aveva una copertura a volta (probabilmente in muratura) che risulta crollata. Il sisma ha determinato un danno diffuso e numerosi cedimenti che hanno interessato tutti gli elementi orizzontali e la maggior parte delle murature di perimetro per i quali oggi rimangono in piedi il muro di spina e una parete al piano terra contro roccia”.
LA STORIA. Il tecnico che ha redatto il documento preliminare fa anche la storia dell’ex Conceria: «Testimonianze documentate dell’esistenza dell’edificio, benché certamente preesistente, sono riferibili all’anno 1616, quando, con atto registrato presso il notaio Torquato Eusanio, la conceria venne acquistata da Claudio Tenti, immigrato da Rieti dove la concia delle pelli era all’epoca attività di rilievo come del resto doveva esserlo ancora all’Aquila se la città provvide nel 1688 ad affidare a Giuseppe Maddalena numerosi lavori sull’immobile. L’importanza storica dell’edificio è testimoniata dal fatto che esso è chiaramente riportato ed esplicitamente numerato nella pianta della città del Vandi (1753). Successivamente e dopo alcuni passaggi intermedi l’ex Conceria diventerà di proprietà dei Persichetti. Sei anni fa è passata al Comune che l’ha espropriata per la realizzazione del Parco delle acque. L’area è quella compresa tra il complesso monumentale delle 99 Cannelle, le mura urbiche fiancheggianti via Madonna del Ponte, via Borgo Rivera e la proprietà conventuale di Santa Chiara”.
L’INTERVENTO. Il progetto preliminare prevede che “l’intervento sull’ex Conceria deve comprendere il completamento dei lavori di sistemazione del Parco delle acque, in modo da attuare una riorganizzazione dello spazio verde circostante funzionale al pieno recupero dell’edificio e alla valorizzazione dell’intera area. L’edificio, prima dei rovinosi crolli del 2009, costituiva un’importante testimonianza, forse l’unica ancora leggibile, delle fiorenti attività produttive e artigianali collegate all’abbondante presenza di acqua nel Borgo Rivera sin dalla fondazione della città. A tal fine sarà necessario individuare modalità d’intervento capaci di soddisfare la duplice necessità di conservare, laddove possibile, integralmente la parte rimasta, quale testimonianza materiale e, allo stesso tempo, prevedere sostanziali reintegrazioni dei volumi mancanti (indispensabili al recupero funzionale dell’edificio) che, reinterpretati anche attraverso un moderno linguaggio figurativo, siano capaci di ricostruire almeno i significati formali originari del manufatto quale testimonianza di una fase importante della storia delle attività artigianali e produttive”.
DESTINAZIONE D’USO. “L’edificio”, è scritto nell'allegato alla delibera, “unitamente al Parco che lo circonda, dovrà configurarsi come uno spazio che, attraverso il recupero identitario, sia promotore di relazioni sociali. Un luogo d’incontro aperto, inclusivo e accessibile a un’utenza il più possibile allargata, in grado di ospitare quotidianamente attività culturali e aggregative, rendendo di nuovo il Borgo della Rivera un luogo vissuto e popolato da una comunità che, riscoprendo le sue origini e la sua storia, ritrova se stessa. Il Parco delle acque, inizialmente pensato come semplice sistemazione di un’area verde, dovrà invece essere immaginato da un lato come spazio a supporto delle attività promosse all’interno dell’ex Conceria e dall’altro come spazio evocativo, capace di preservare e comunicare il carattere identitario del luogo. Uno spazio che si configuri anche come museo a cielo aperto, capace di rendere leggibile al visitatore la storia del luogo, a integrazione e completamento del percorso turistico costituito dalle emergenze storiche, architettoniche e museali già presenti nel Borgo della Rivera. Dovranno essere previsti una zona bar, una cucina e una sala per la piccola ristorazione, eventualmente trasformabile e riadattabile alle diverse esigenze. Lo spazio esterno potrà essere utilizzato per concerti all’aperto, attività didattiche, esposizioni artistiche, eventi, luogo d’incontro per visitatori attirati dalle emergenze storico architettoniche dell’area e per la comunità locale. La segnaletica e le mappe tattili dovranno essere utilizzate non solo per facilitare la lettura degli spazi e l’orientamento ma dovranno contenere informazioni sintetiche capaci di rendere leggibile a tutti, mediante l’inserimento di carte, approfondimenti, indicazioni, la storia del luogo e delle sue successive stratificazioni”. Il documento preliminare è solo un tassello. Ora bisognerà fare tutti i passaggi successivi e per arrivare alla cantierizzazione probabile che passerà qualche anno.