Famiglia nel bosco, i giudici “avvisano” Salvini: «Un’entrata a gamba tesa»

26 Novembre 2025

Continua lo scontro, definiti «scomposti» gli interventi di esponenti di governo. Marinelli attacca: «Il ministro si occupi delle gravi questioni abruzzesi»

PESCARA. Bambini «rubati alla famiglia», «strappati», «sequestrati», «rapiti» alla loro mamma e al loro papà. La narrazione sulla vicenda della coppia di genitori che ha scelto di crescere i propri figli in un bosco del Vastese, ha portato a un accesissimo, nuovo scontro tra magistratura e politica. Da una parte la decisione del tribunale per i minorenni dell’Aquila che ha sospeso la responsabilità genitoriale di Nathan Trevaillon e di Catherine Birmingham e ha stabilito l’allontanamento dei tre fratellini dalla loro abitazione di Palmoli. Dall’altra le affermazioni dei rappresentanti politici, in particolare di quelli della Lega e del loro leader Matteo Salvini. Proprio da un post del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, pubblicato sui social venerdì 20 novembre, è esploso il caso. Il vicepremier ha annunciato infatti di voler seguire direttamente la vicenda, mettendo a confronto il trattamento persecutorio subìto da questa famiglia con la condizione dei campi rom. Da allora è stato un crescendo di attacchi, soprattutto nei confronti del giudice Cecilia Angrisano, presidente del Tribunale per i minorenni dell’Aquila.

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