Finti corsi di formazione all'Aquila, il pm: "Processate Lombardo"

13 Dicembre 2014

L’ex presidente di Confartigianato L’Aquila nei guai insieme ad altri nove. Contestata l’accusa di truffa aggravata. Anche il Comune tra le parti civili

L’AQUILA. Il pm Stefano Gallo vuole vederci chiaro nell’inchiesta sui presunti «corsi fantasma» che vede tra i sospettati gli ex vertici di Confartigianato L’Aquila. E, difatti, è stata notificata alle parti la richiesta di processo per dieci persone che sarà discussa davanti al gup Ciro Riviezzo il 13 febbraio 2015.

Si tratta, in particolare, dell’ex presidente Luigi Lombardo, dell’ex amministratore delegato Pio Fulvi, di due amministratori di un’azienda ternana organizzatrice dei corsi, Riccardo Parca e Fabio Fausti, del titolare di un’azienda romana, Sergio Molinari, dell’incaricata contabile di Fondartigianato Luisella Lai, della dipendente di un’azienda addetta alla predisposizione della rendicontazione per Fondartigianato, Alessandra Li Gotti, e, infine, di Loredana Lombardo, addetta alla predisposizione della documentazione. Imputato anche Marco Di Iulio ma con un ruolo più defilato, nella veste di procuratore della ditta di Molinaro. Quanto ai corsi va precisato che erano finalizzati a impartire la formazione alle maestranze da impiegare nei cantieri della ricostruzione. Secondo il pm, i soggetti con maggiori responsabilità, ancora tutte da provare, sarebbero Lombardo e Fulvi che avrebbero organizzato la cooperazione nel reato.

Il pm ritiene che tutti i sospettati, sia pure con ruoli molto diversi e talora di poco rilievo, al fine di ottenere finanziamenti, avrebbero organizzato corsi con lezioni mai tenute oppure svolte parzialmente, e con modalità diverse da quelle rendicontate.

Inoltre sarebbe stato rendicontato falsamente il pagamento di un canone annuo per l’uso di un Map mentre, secondo il pm, il modulo era stato usato solo 3 mesi; lo stesso Map sarebbe stato di proprietà dell’associazione «Cardinale Innocenti», di cui Lombardo e Fulvi erano i responsabili.

Insomma, una serie di contestazioni finalizzate a sostenere l’accusa di truffa. Accusa che non è vacillata davanti al Riesame che bocciò la richiesta di dissequestro di quasi 130mila euro in conti correnti, beni mobili e immobili.

Sorprende che tra gli imputati sia citata la stessa Confartigianato imprese L’Aquila senza indicare una persona fisica che la rappresenti.

Nel corso delle indagini gli accusati sono assistiti dagli avvocati Gabriella Bocchi, Vincenzo e Davide Calderoni, Francesco Donzelli, Fabrizio Giancarli, Tommaso Longo, Paolo Militierno, Ferdinando Paone.

Parti civili il Comune dell’Aquila e Fondartigianato, i cui fondi sarebbero stati distratti.

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