«Fondi alla squadra di calcio, Piccone figura centrale», così i giudici contabili dopo la condanna di 9 amministratori

Celano, la sentenza ribaltata in Appello. I giudici: “Filippo Piccone ha avuto il maggior peso politico-decisionale nella vicenda”
CELANO. «Ha avuto il maggior peso politico-decisionale». È il passaggio chiave della sentenza con cui la Corte d’Appello (Sezione terza giurisdizionale d’Appello) ha attribuito all’allora sindaco di Celano, Filippo Piccone, imprenditore e già senatore, il ruolo centrale nella vicenda dell’assegnazione dei fondi alla locale squadra di calcio che ha portato alla condanna a restituire complessivamente al Comune 46 mila euro (oltre a interessi). Insieme a Piccone dovranno risarcire l’ente anche Settimio Santilli, attuale primo cittadino, Federico D’Aulerio, al tempo dirigente dell’ente e con un passato da sindaco di Ortucchio, Vittoriano Frigioni, avvocato e amministratore all’epoca dei fatti, Ezio Ciciotti, Cesidio Piperni e Adelio Di Loreto. Condannati anche Ermanno Bonaldi, all’epoca consigliere comunale e oggi assessore e Daniela Di Censo, già responsabile del settore finanziario dell’ente. Tutti erano stati assolti ad aprile di tre anni fa, tranne D’Aulerio.
La vicenda aveva preso le mosse nel 2017, con un’indagine della Guardia di finanza. A seguito della quale la Corte dei Conti aveva chiamato in giudizio i nove per un totale di circa 140 mila euro, con l’accusa di aver erogato illegittimamente fondi a favore della Celano Fc Marsica (ex Olimpia Celano Fc) per le stagioni sportive 2013-2014 e 2014-2015 per permettere l’iscrizione della squadra al campionato di serie D. In particolare fu ravvisata la violazione della convenzione in essere all’epoca di fatti secondo la quale il Comune avrebbe potuto sostenere solo i costi di gestione dei due impianti sportivi affidati alla società. Piccone, dunque, è stato ritenuto dai giudici contabili figura centrale della vicenda. Dovrà risarcire l’ente – al netto di eventuale ricorso in Cassazione – di 10.500 euro (6 mila euro per l’annualità 2013/2014 e 4.500 per quella 2014/2015). Decisione assunta sulla base, si legge nella sentenza, «del maggior ruolo avuto nell’esborso di importi indebiti (emergente anche dagli stralci delle conversazioni telefoniche) e per avere partecipato all’adozione delle convenzioni e di tutte le delibere causa di nocumento». Le conversazioni telefoniche sono in particolare quelle con l’ex dirigente D’Aurelio in cui l’allora sindaco, era l’8 giugno 2018, dice chiaramente «è una responsabilità più politica che tua, cioè noi ti abbiamo indotto a farlo, non ti preoccupare…». Il collegio difensivo è composto da Franco Paolini, Roberto Colagrande, Raffaele Marciano, Tommaso Paparo e Aristide Pollice. (s. das.)