Funivia Gran Sasso, altro rinvio niente apertura il 13

12 Dicembre 2012

Intoppi per le verifiche agli impianti di risalita, attesa la visita dei tecnici Ustif Gli albergatori: basta con le favole, c’è gente che ha cancellato le prenotazioni

L’AQUILA. Il 13 dicembre/Santa Lucia/è certo che non apre/la seggiovia. Così avrebbe cantato Al Bano, ma qui c’è poco da stare allegri. Non lo sono affatto gli sciatori che hanno sottoscritto l’abbonamento stagionale. E neppure gli albergatori che, dicono, da ieri stanno ricevendo le prime disdette di clienti che avevano prenotato la stanza sotto Natale. Sul Gran Sasso niente apertura della stagione invernale al 13 dicembre. L’annuncio del sindaco Massimo Cialente è destinato a slittare. Almeno di due giorni. Intoppi tecnici nelle verifiche degli impianti e problemi logistici come quello di far arrivare una cisterna di gasolio sulla Piana di Campo Imperatore, lungo una strada gestita dall’amministrazione provinciale, fanno ipotizzare un nuovo slittamento. La prossima data utile indicata è quella di sabato 15 dicembre. Ma tutto dipenderà dalla disponibilità dei supervisori dell’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi). Il sindaco spera di poterli accogliere sabato mattina per vedersi annunciare l’ok all’apertura. I lavori alla seggiovia delle Fontari (cominciati in ritardo) si sono protratti fino a dicembre. Gli immancabili problemi tecnici hanno fatto il resto. Il sindaco è molto contrariato per questa situazione, tanto che sta pensando anche di bussare all’Anas per farsi aprire la strada fino a Campo Imperatore.

LE REAZIONI. Ecco la nota diffusa da Roberto Santini presidente dell’associazione operatori del turismo Gransasso 360. «Al di là di ogni polemica sterile sulla situazione degli impianti e della stagione invernale, che ancora una volta stenta a decollare oltre ogni ragionevole termine operativo, l’Associazione Gransasso360 ritiene che sia il momento di instaurare un dialogo franco e trasparente sulla reale situazione del turismo montano aquilano. Sfuggendo quindi da ogni presa di posizione preconcetta, per affrontare concretamente questo famoso e ahimé fumoso turismo non si può più prescindere dal dire le cose come stanno e trattare con il dovuto rispetto chi opera nel settore (albergatori, ristoratori, guide, maestri, professionisti, manovalanze, tecnici, ecc) e mette a repentaglio i propri investimenti che, oggi come oggi, sono alla merce’ di un approccio quantomeno ritardatario alle questioni che sono sul tavolo. Occorre, quindi, smetterla di raccontare favole a chi investe e di turismo ci vive. Bisogna lavorare seriamente, a carte scoperte e in piena sinergia tra amministrazione comunale, centro turistico, operatori e cittadinanza. Per quanto riguarda la situazione contingente, anche questa stagione turistica è gravemente compromessa poiché non è più possibile rimediare al ritardo di comunicazione verso il mercato turistico e all’incertezza che ci porta al 10 dicembre avendo davanti agli occhi un grosso punto interrogativo. Come si può competere in queste condizioni con le altre stazioni sciistiche vicine e lontane?», si chiede Santini anche a nome degli altri operatori che ieri hanno convocato un incontro per rendere noto il loro disappunto.

L’ALBERGO. Intanto il Centro turistico Gran Sasso ha deciso, nel corso dell’ultimo cda, di assegnare la gestione dell’albergo di Campo Imperatore all’imprenditore Paolo Pecilli mentre per quanto riguarda la cura del rifugio delle Fontari è stata affidata alla società Canguro. Resta da sciogliere, infine, il nodo del rifugio di Montecristo per cui la decisione non è stata ancora ratificata.

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