Bugnara

Gianni morto a 17 anni sotto al treno. Ipotesi choc della Procura: una sfida tra giovani

9 Giugno 2025

Tragedia di Bugnara, dolore per la morte di Gianni Di Vito. Il sostituto procuratore, Stefano Iafolla, ha aperto un fascicolo contro ignoti. L’ipotesi di reato, l’unica possibile per effettuare tutti gli accertamenti, è quella di istigazione al suicidio.

BUGNARA. C’è l’ombra di una sfida tra giovanissimi dietro la morte del 17enne finito sotto un treno lungo la tratta Roma-Sulmona, alla stazione di Bugnara, e poi morto per le ferite riportate. Gli ultimi giorni di vita di Gianni Di Vito, finiscono nel mirino della Procura della Repubblica di Sulmona.

Il sostituto procuratore, Stefano Iafolla, ha aperto un fascicolo contro ignoti. L’ipotesi di reato, l’unica possibile per effettuare tutti gli accertamenti, è quella di istigazione al suicidio. I carabinieri della Compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore Toni Di Giosia, si sono recati a casa del ragazzo e hanno sequestrato il telefono cellulare e tutti i dispositivi in uso. L’obiettivo è quello di scandagliare le varie conversazioni alla ricerca di eventuali fattori scatenanti che lo avrebbero indotto a compiere il gesto. Gli inquirenti, infatti, stanno cercando di scavare nella vita privata del 17enne per rimettere insieme tutti i pezzi. Nelle prossime ore, intanto, sarà conferito l’incarico per l’autopsia, che sarà effettuata all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Il convoglio che ha travolto Gianni è stato sequestrato per accertamenti tecnici.

Sulla dinamica non ci sono dubbi per gli inquirenti, che hanno raccolto la supertestimonianza del macchinista, il quale ha riferito che il giovanissimo, dopo aver attraversato una stradina, si è lanciato da un muretto sui binari e il treno lo ha trascinato per circa sei metri. Una circostanza che, sempre secondo gli investigatori, farebbe pensare anche a una challenge, una sfida. Tutte le ipotesi restano al vaglio. Fatto sta che Gianni è rimasto schiacciato con il corpo sotto al treno per oltre mezz’ora. I soccorritori ci hanno parlato, hanno sentito che era sofferente e hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte. Poi l’ultimo respiro, poco prima di liberarlo.

Mentre si cerca di entrare dentro alla tragedia e tentare di dare una risposta ai tanti perché, in paese è scattata una raccolta fondi on line per la famiglia, promossa dal vicesindaco di Bugnara, Michele Stinziani. Cresce il dolore. «La perdita rappresenta un dolore condiviso da tutta la comunità», commenta il sindaco di Bugnara, Domenico Taglieri. «Gianni ha deciso così e noi tutti rimaniamo basiti perché in questi giorni era sorridente e soddisfatto dei suoi risultati», aggiunge la preside del Liceo che frequentava, Caterina Fantauzzi, secondo la quale «lo aspettava un’estate spensierata, senza impegni scolastici, con il tempo libero per coltivare nuovi interessi, altre amicizie. Purtroppo, alla sua età, non è così importante ciò che passa sul banco o nel registro elettronico, ma ciò che passa nella testa, e il rammarico di tutti è quello di non aver percepito né colto i suoi pensieri più nascosti».

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