scurcola marsicana

I nuovi portali raccontano la storia

Chiesa di Santa Maria della Vittoria, ieri l’inaugurazione

SCURCOLA MARSICANA. Sono portali che si aprono alla storia del popolo della Marsica e che nel tempo testimonieranno la fede e la missione della gente di questo territorio. Sono stati inaugurati ieri mattina, con una solenne cerimonia presieduta dal vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, e alla presenza del sindaco Vincenzo Nuccetelli, i nuovi portali della chiesa di Santa Maria della Vittoria, realizzati dall’artista veronese Albano Poli. Quello laterale, suddiviso da cornici floreali in sei formelle, è stato donato dalla Bcc Roma. L'altro è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Carispaq, con l'aiuto della diocesi dei Marsi e con l'impegno dei fedeli della parrocchia guidata da don Nunzio D'Orazio, ideatore del progetto pensato ben otto anni fa.

«Con questi portali è stato possibile lasciare un segno che rimarrà nel tempo», ha affermato Francesco Liberati, presidente della Bcc di Roma, «per valorizzare ancora di più questa chiesa, per ricordare la storia del nostro territorio, che è nel nostro cuore. Ancora una volta la Bcc conferma, con questa iniziativa, di essere una banca della comunità, attenta al territorio, con una missione ispirata ai principi e ai valori della Chiesa». Giuseppe Ottavi della fondazione Carispaq, ha affermato: «Non dite solamente che sono state sostituite le porte in legno con quelle di bronzo, ma dite che oggi, tutti insieme, avete ricordato che Scurcola ha una storia di millenni, che il popolo degli Equi viveva in queste terre dove nel 1269 è stata decisa la storia dell'Europa. Dite soprattutto che superando queste porte, siano di legno o di bronzo, c'è uno spazio immenso che ci circonda perché esistiamo e perché operiamo ogni giorno, ogni attimo della nostra vita». Il vescovo, nell'omelia, ha ricordato che «Maria ci dice di amare questa terra marsicana, di amarla come una casa comune. Una terra dove ognuno diventa prossimo degli altri, dove si respira una cultura che, con la memoria del passato, è capace di interpretare i cambiamenti. Ci dice che deve essere sicura di sé e non periferia di qualcuno, che deve sentirsi popolo e non un tassello slegato dall'altro».

Pietro Guida

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