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Il papà ostetrico: «Grazie ai medici e a mia moglie»

Parla Stefano Manetta, il genitore che, istruito via telefono dagli addetti del 118, ha fatto nascere il figlio Tommaso a casa

L’AQUILA. Il giovane padre aquilano che l’altra notte, ben istruito via telefono dai medici del 118, ha fatto partorire la moglie in casa, racconta al Centro la sua esperienza. Dalle sue parole emerge soprattutto il desiderio di dire grazie a chi lo ha aiutato a far nascere il piccolo Tommaso in quell’inattesa urgenza. «Sono Stefano Manetta, il papà ostetrico», si legge nella nota.

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«Scrivo questa lettera solo per ringraziare tutti. In primis Alessandra, mia moglie e madre di Tommaso, che è riuscita come me, forse anche di più, a mantenere la calma. Poi gli operatori del 118 accorsi a casa nostra tempestivamente malgrado le condizioni atmosferiche avverse. Poi il medico del 118 che per telefono mi ha consigliato e tranquillizzato e che avrei il piacere di conoscere. Poi tutti i medici di Ginecologia e Neonatologia del San Salvatore che con professionalità si sono adoperati per prestare le prime cure a mamma e figlio. Grazie di cuore, non vi scorderò mai». Insomma, una storia a lieto fine il cui esito non era per nulla scontato, visti i tanti imprevisti che potevano capitare in una situazione talmente inusuale. Si è trattato di un banco di prova per tutti coloro che si sono dovuti improvvisare in ruoli davvero inattesi visto che nella nostra città un’emergenza di questo genere non si era mai verificata negli ultimi decenni.

Il bimbo, stando alle ultime notizie, sta bene, nonostante inizialmente abbia avuto una lieve ipotermia, peraltro compatibile con la situazione patita in quella fredda notte tra il 5 e il 6 gennaio.

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