il lutto

Il rugby aquilano piange Gianluca Cherubini

L’ex atleta neroverde e del Paganica stroncato a 43 anni da una grave malattia. Viveva con la famiglia a Reggio Emilia

L’AQUILA. Gli amici lo ricordano come un gigante buono, pronto a chiudere e fermare le azioni degli avversari, catturare palla e rilanciare l’azione.

Il rugby aquilano piange Gianluca Cherubini, giocatore che nelle giovanili dell’Aquila rugby si era messo in mostra come uno dei migliori talenti italiani, tanto da meritare la convocazione nella nazionale Under 19. La sua scheda tecnica racconta di un atleta di 102 chili per un metro e 85 di altezza. «Un grande estremo», racconta chi ha giocato con lui, «ottimo calciatore, dotato di un calcio di straordinaria potenza». Trentuno presenze con la prima squadra dell’Aquila rugby fino alla fine degli anni ’90, ai tempi in cui la maglia neroverde era vestita da giocatori come Maurizio Zaffiri, Marco D’Onofrio e Antonio Colella. Gianluca Cherubini se n’è andato a 43 anni, strappato alla sua famiglia da una malattia di cui aveva scelto di non parlare mai, che stava combattendo con grande riservatezza. Ieri sul suo profilo Facebook si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio degli amici attoniti. I funerali si sono svolti ieri a Reggio Emilia in una chiesa stracolma. Dopo aver giocato con le giovanili dell’Aquila, la convocazione in nazionale, e poi l’esordio in prima squadra, Cherubini era andato a giocare a Paganica per poi trasferirsi a Reggio Emilia, dove ha continuato a giocare fino al 2007. Addetto in un’azienda locale, proprio a Reggio Emilia Cherubini aveva conosciuto la futura moglie, Silvia, dalla quale ha avuto due bambine. Alla famiglia le condoglianze della redazione del Centro. (r.p.)

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