Imprenditore non pagato altra protesta in Provincia

Il titolare di una ditta edile vastese si barrica di nuovo nella sede dell’ente Da 3 anni attende 120mila euro per i lavori eseguiti in una scuola di Sulmona

L’AQUILA. Si è barricato in uno dei bagni della sede della Provincia per ottenere dall’ente il pagamento di 120mila euro per i lavori di messa in sicurezza eseguiti alcuni anni fa in un edificio scolastico a Sulmona.

Protagonista di questa nuova eclatante iniziativa di protesta è l’imprenditore vastese Massimo Tomeo che a novembre del 2013 aveva minacciato di suicidarsi, sempre nella sede dell’amministrazione provinciale, e che un mese dopo aveva tentato di ottenere il pagamento dei lavori ricorrendo proprio all’occupazione degli uffici di Colle Pretara.

Ieri, dopo aver atteso invano quei 120mila euro, di cui da tre anni attende la liquidazione, l’imprenditore vastese è tornato alla carica, questa volta con l’intenzione di non mollare se non in presenza di qualcosa di più di una semplice promessa di pagamento.

Un «impegno» arrivato intorno alle 14,15 con la garanzia – da parte della dirigente del settore ricostruzione – di liquidazione della pratica entro 15 giorni. La protesta di Tomeo, per la quale si sono mobilitati, tra gli altri, 118, Croce bianca, carabinieri, polizia e vigili del fuoco, è scattata ieri, poco dopo l’apertura degli uffici. Carte giudiziarie alla mano, forte anche di una sentenza in suo favore emessa dal tribunale circa tre settimane fa, Tomeo si è recato a colloquio con la dirigente del settore ricostruzione della Provincia. Un incontro dal quale, così come riferito dallo stesso imprenditore, non sarebbe emerso nulla di positivo sul fronte del pagamento. «Anzi, alle mie richieste», ha dichiarato Tomeo, «la dirigente si è messa a gridare, sostenendo che per il disbrigo della pratica occorre ancora tempo poiché la questione è seguita dagli avvocati dell’ente». Una risposta che ha irritato Tomeo spingendolo a rinchiudersi nel bagno al grido: «Da qui uscirò solo quando potrò incassare i miei soldi». I lavori mai pagati dalla Provincia sono quelli per la messa in sicurezza dell’istituto «De Nino-Morandi» di Sulmona, tra l’altro sequestrato il 17 ottobre scorso dalla Guardia di Finanza per presunte irregolarità nelle opere di ristrutturazione dell’edificio. Un’inchiesta partita sulla scorta di una denuncia presentata proprio dallo stesso Tomeo non appena completati i lavori che gli erano stati affidati e che la sua impresa ha eseguito senza alcun rilievo.

«Spero che la Provincia rispetti l’impegno preso», ha aggiunto ieri pomeriggio Tomeo. «Con questi soldi potrò finalmente pagare i miei operai e sanare il Durc (documento unico di regolarità contributiva) in modo da poter tentare di riavviare l’attività che sono stato costretto a sospendere». Intanto, affinché tutto vada nel verso giusto, il caso – sempre secondo l’imprenditore edile – sarà seguito anche dai vertici del comando provinciale dei carabinieri e dalla polizia provinciale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA