Imprese, dal governo 90 milioni

Cialente: ho convinto Monti. De Matteis: il merito è mio e di Chiodi
L'AQUILA. La sfida Massimo Cialente-Giorgio De Matteis - che forse sarà quella che caratterizzerà le amministrative di maggio - si è di nuovo materializzata ieri mattina sulla concessione da parte del governo italiano di 90 milioni per le attività produttive che non è la zona franca (secondo il Pd l'Unione europea non l'ha concessa) ma sempre soldi sono anche se si chiameranno in maniera diversa. In un quadro fosco come quello che si sta delineando sulla ricostruzione (pochi soldi e tempi biblici) è certamente una buona notizia ma la politica non ragiona quasi mai guardando a quello che è buono per la città ma pensa a quello che è buono per sé. E allora c'è stata una sfida a diffondere la notizia comunicata alle istituzioni locali dal ministro Barca. Il primo è stato il presidente della Regione Gianni Chiodi che ha utilizzato la sua pagina su Facebook. Poi è arrivato il vicepresidente del consiglio regionale De Matteis con un comunicato ufficiale. Infine Cialente. Tutti e tre hanno rivendicato la paternità del "risultato". Per fortuna che nessuno ha chiesto ai cittadini di essere ringraziato. Sarebbe stato veramente troppo.
Il comunicato del vicepresidente del consiglio regionale dice: «Il ministro Barca ha comunicato ufficialmente un'ottima notizia, che aspettavamo da qualche giorno: nel decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è stata inserita la norma che prevede l'utilizzazione dei 90 milioni relativi alla Zona Franca urbana dell'Aquila, con le procedure che avevamo richiesto al Governo a seguito degli incontri a Bruxelles. Fondi che potranno essere utilizzati, sia su nuove aziende, sia su quelle già esistenti, entro il limite dei 200mila euro. Questo risultato è il frutto dell'azione congiunta con il presidente Gianni Chiodi, condotta nei confronti del Governo nazionale e dell'Unione europea. Ed è la testimonianza di come un lavoro ben fatto e condotto in silenzio, porti a risultati concreti a vantaggio della città dell'Aquila e del suo tessuto economico, al di là delle sterili polemiche alimentate da qualcuno. Già dalla prossima settimana concorderemo con i ministeri competenti le modalità di erogazione di questa misura. Mi dispiace per tutti coloro che, per piccoli e miseri calcoli politici, si sarebbero invece aspettati un buco nell'acqua. Così, però, fortunatamente non è andata». Il "qualcuno" evocato da De Matteis è Cialente. Il sindaco ha preso carta e penna e ha detto la sua anche in replica alle affermazioni del presidente del costruttori Gianni Frattale che il giorno prima lo aveva praticamente invitato a fare meno "casino".
«Leggo ormai con fastidio» ha detto Cialente «questi rimproveri per i miei presunti atteggiamenti rissosi o litigiosi che per altro inimicherebbero i potenti, o meglio, nel nostro caso, i padroni del vapore di turno. Ribadisco, per l'ennesima e spero ultima volta, che ogni mio atto, ormai da anni, è teso solo a difendere l'interesse della città, dei cittadini e del loro futuro. Ho sempre fatto proposte anche scritte, dentro e fuori i tavoli istituzionali, ben prima del momento in cui segnalavo con forza le cose che non andavano. Adesso di fronte al totale fallimento dell'azione commissariale per la ricostruzione credo si debba far sentire con forza la voce dell'Aquila e degli aquilani. Tra l'altro, a riprova del fatto che far sentire con forza le proprie ragioni serve, giovedì sera ho ricevuto una chiamata dal presidente Monti al quale ho espresso le mie rimostranze e le mie preoccupazioni ormai drammatiche, per l'atteggiamento del Governo e la situazione nella quale versa la ricostruzione aquilana. Ho poi concordato con lui una serie di passaggi per individuare delle soluzioni reali. Stamani ho ricevuto anche la chiamata del ministro Barca che mi ha annunciato, che anche a seguito del colloquio con il premier di giovedì sera, nel Consiglio dei Ministri di ieri è stato approvato l'emendamento con il quale vengono sbloccati i novanta milioni di euro che avremmo altrimenti perso. Se un sindaco, per difendere l'interesse della propria città alza la voce, non crea inimicizie, ma avvia percorsi per trovare soluzioni».
Il comunicato del vicepresidente del consiglio regionale dice: «Il ministro Barca ha comunicato ufficialmente un'ottima notizia, che aspettavamo da qualche giorno: nel decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è stata inserita la norma che prevede l'utilizzazione dei 90 milioni relativi alla Zona Franca urbana dell'Aquila, con le procedure che avevamo richiesto al Governo a seguito degli incontri a Bruxelles. Fondi che potranno essere utilizzati, sia su nuove aziende, sia su quelle già esistenti, entro il limite dei 200mila euro. Questo risultato è il frutto dell'azione congiunta con il presidente Gianni Chiodi, condotta nei confronti del Governo nazionale e dell'Unione europea. Ed è la testimonianza di come un lavoro ben fatto e condotto in silenzio, porti a risultati concreti a vantaggio della città dell'Aquila e del suo tessuto economico, al di là delle sterili polemiche alimentate da qualcuno. Già dalla prossima settimana concorderemo con i ministeri competenti le modalità di erogazione di questa misura. Mi dispiace per tutti coloro che, per piccoli e miseri calcoli politici, si sarebbero invece aspettati un buco nell'acqua. Così, però, fortunatamente non è andata». Il "qualcuno" evocato da De Matteis è Cialente. Il sindaco ha preso carta e penna e ha detto la sua anche in replica alle affermazioni del presidente del costruttori Gianni Frattale che il giorno prima lo aveva praticamente invitato a fare meno "casino".
«Leggo ormai con fastidio» ha detto Cialente «questi rimproveri per i miei presunti atteggiamenti rissosi o litigiosi che per altro inimicherebbero i potenti, o meglio, nel nostro caso, i padroni del vapore di turno. Ribadisco, per l'ennesima e spero ultima volta, che ogni mio atto, ormai da anni, è teso solo a difendere l'interesse della città, dei cittadini e del loro futuro. Ho sempre fatto proposte anche scritte, dentro e fuori i tavoli istituzionali, ben prima del momento in cui segnalavo con forza le cose che non andavano. Adesso di fronte al totale fallimento dell'azione commissariale per la ricostruzione credo si debba far sentire con forza la voce dell'Aquila e degli aquilani. Tra l'altro, a riprova del fatto che far sentire con forza le proprie ragioni serve, giovedì sera ho ricevuto una chiamata dal presidente Monti al quale ho espresso le mie rimostranze e le mie preoccupazioni ormai drammatiche, per l'atteggiamento del Governo e la situazione nella quale versa la ricostruzione aquilana. Ho poi concordato con lui una serie di passaggi per individuare delle soluzioni reali. Stamani ho ricevuto anche la chiamata del ministro Barca che mi ha annunciato, che anche a seguito del colloquio con il premier di giovedì sera, nel Consiglio dei Ministri di ieri è stato approvato l'emendamento con il quale vengono sbloccati i novanta milioni di euro che avremmo altrimenti perso. Se un sindaco, per difendere l'interesse della propria città alza la voce, non crea inimicizie, ma avvia percorsi per trovare soluzioni».
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