INIZIATIVA DELLA UIL

In rivolta bibliotecari e tecnici

Dopo il no del Senato accademico a una nuova ripartizione di utili

L’AQUILA. È pronto a incrociare le braccia fin dai prossimi mesi il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario dell’Università, rappresentato dalla Uil. Oggetto del contendere la bocciatura da parte del Senato accademico della proposta di modifica dell’attuale regolamento di ripartizione dei proventi derivanti dal «conto-terzi»: una forma di cessione ai privati, in cambio di un corrispettivo, delle competenze professionali e tecniche possedute dagli Atenei.

«Nella gran parte degli Atenei italiani gli introiti provenienti da queste attività vengono riversati, mediante una ritenuta effettuata sul corrispettivo (il fatturato), in un fondo comune e così ripartiti tra tutto il personale».

«Questo però non accade all’Aquila», si spiega in una nota del sindacato. «Qui, da 15 anni, gli introiti derivanti dall’attività conto terzi vengono nella quasi interezza ripartiti tra il solo personale coinvolto nel lavoro, docente e non docente».

Si sono pertanto create due classi di personale: chi percepisce lo stipendio e in aggiunta il conto-terzi, e chi percepisce solo lo stipendio (e magari deve supplire anche ai compiti ordinari dei colleghi che effettuano il conto-terzi). «Un’ottantina tra tecnici e amministrativi hanno percepito negli ultimi anni (per un’attività espletata prevalentemente in orario di lavoro e per la quale sono già retribuiti con stipendio statale) quasi mezzo milione di euro l’anno (con una media individuale di circa 3mila euro e punte fino ad oltre 20mila euro) a fronte di 420 dipendenti i quali, pur lavorando anch’essi in orario di lavoro e per fini altrettanto istituzionali, hanno percepito tutti insieme poco più di 170mila euro l’anno (individualmente circa 400 euro)», continua la nota. «Nessuno, né gli organi di controllo, Corte dei conti o revisori interni, si è posto il dubbio della correttezza e della legalità di una siffatta prassi».

Il sindacato, infine, fa presente che i dipendenti amministrativi dell’Ateneo aquilano percepiscono stipendi tra i più bassi d’Italia. «All’indomani delle elezioni della nuova rettrice la speranza di molti era riposta in una svolta nella gestione dell’Ateneo finalmente attenta agli interessi di tutti e non tesa alla esclusiva salvaguardia dell’interesse di pochi», conclude la Uil. «Ci si sentiva in questo confortati dal fatto che la rettrice Paola Inverardi aveva provveduto a istituire una commissione con il compito di proporre un nuovo regolamento per la disciplina del “conto terzi” e la distribuzione degli introiti da esso derivanti sul modello prevalente degli altri Atenei. Purtroppo la proposta non è stata accolta dal Senato e dalla stessa rettrice».

Questa è la situazione attuale. Ora il sindacato confida che la protesta induca l’Ateneo a trattare.

(m.c.)

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