Inchiesta Bertolaso, i tempi si allungano

22 Marzo 2014

L’avvocato generale ha chiesto una proroga di sei mesi. Il caso sarà definito dopo il processo d’appello ai sette scienziati

L’AQUILA. L’inchiesta Grandi rischi bis, quella che vede indagato l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, avrà una gestazione lunga. Infatti l’avvocato generale Romolo Como, al quale il procuratore generale ha affidato l’indagine dopo averla avocata, ha chiesto una proroga di sei mesi al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella. Non si tratta di una sorpresa in quanto l’istruttoria è comunque voluminosa e non è escluso che, dopo le audizioni di alcuni testimoni – tra i quali Giuseppe Zamberletti, predecessore di Bertolaso alla Protezione civile – e dell’ex vicesindaco Roberto Riga, si decida di ascoltare altre persone per chiarire aspetti rimasti oscuri oppure per sondare elementi probatori finora poco considerati. Finora, del resto, sono stati ascoltati solo soggetti indicati dalle parti offese che hanno fatto opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica. Inoltre sono da trascrivere altri atti a cominciare dalle deposizioni finora acquisite. Insomma, un lavoro considerevole anche in prospettiva di richieste probatorie che si prevedono arrivare da parte della difesa del sospettato.

Per cui, dati alla mano, sviluppi concreti potranno esserci, nel senso di una nuova richiesta di archiviazione o avviso di conclusione delle indagini, intorno alla fine dell’anno. Ne consegue che, molto probabilmente, quest’inchiesta sarà definita dopo la conclusione del processo di appello ai sette componenti della commissione Grandi Rischi, i quali, in primo grado, furono condannati a sei anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Un processo che dalla seconda settimana di ottobre andrà avanti a marce forzate in modo da concluderlo in tempi relativamente brevi. E, a rendere inevitabile questa dilazione dei termini dell’inchiesta Grandi rischi bis, anche il fatto (ma è solo un’ipotesi) che sia lo stesso Romolo Como a rappresentare l’accusa in quel complicato e impegnativo processo nel quale scenderanno in campo di nuovo alcuni tra i più importanti penalisti italiani.

L’inchiesta a carico di Bertolaso, per la quale la Procura della Repubblica aveva chiesto di archiviare, è stata avocata dopo una specifica richiesta delle parti lese. All’indagato si contesta di essere il mandante della riunione del 31 marzo 2009 nella quale gli esperti della commissione Grandi rischi lanciarono un messaggio tranquillizzante alla popolazione circa l’ipotesi di un forte terremoto. Poi, il 6 aprile, ci fu la catastrofe.

Secondo la difesa (e pure la Procura della Repubblica) Bertolaso non ha partecipato alla riunione, non è un sismologo e dunque va scagionato. Verso fine anno ci potrebbero essere le prime risposte a tale proposito.

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