Indagine della Asl sulla qualità della mensa

Il manager: troppe lamentele in corsia, ora i pasti verranno monitorati da un dietista

L'AQUILA. La Asl ha avviato un'indagine sulla qualità dei cibi della mensa del San Salvatore. La decisione è stata presa in seguito alle lamentele dei pazienti ricoverati. Intanto, la Cisl ha chiesto il ripristino della mensa aziendale dell'ospedale, con cucina annessa, chiusa dopo il terremoto. Al momento, vengono serviti solo pasti precotti.

«Ho ricevuto lamentele sui pasti che arrivano in corsia», ammette il direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, che ha già preso provvedimenti, affidando a una dietista un monitoraggio dettagliato sui cibi preparati, per lo più precotti e surgelati.  «Chiederò una relazione sui prodotti utilizzati», dice, «anche se, da un primo esame, si evince che negli ultimi due mesi la qualità dei pasti è leggermente aumentata».

Ma per la sostituzione dei precotti con piatti preparati dai cuochi della mensa ci vorrà del tempo.  Bisognerà aspettare sei mesi per la riattivazione della cucina, secondo le indicazioni della Asl.

«Dobbiamo reperire spazi adeguati nell'ambito della ristrutturazione del San Salvatore. Abbiamo dato priorità ai reparti, alle sale operatorie e al pronto soccorso. Adesso penseremo alla mensa», afferma Silveri.  Per la Cisl, la riattivazione della cucina, che preparava «in loco» i pasti per i degenti e il personale in servizio, è una priorità assoluta.  Superata la fase dell'emergenza, le organizzazioni sindacali chiedono che il servizio torni agli standard qualitativi del passato.

Sulla questione scende in campo anche la Fsi (Federazione sindacati indipendenti) che ricorda «di aver segnalato già dall'estate del 2009, sia alla direzione generale che ai dipendenti dell'azienda sanitaria, l'inefficienza del servizio di fornitura dei pasti rendendosi anche promotrice - con i dipendenti della struttura di Collemaggio - di una raccolta di firme per la somministrazione di buoni pasto».

«La richiesta di assegnazione di buoni pasto in favore di tutti i dipendenti (sia del ruolo dirigenziale, sia del comparto, sanitari, tecnici ed amministrativi) è stata avanzata più volte in passato dalla Fsi» afferma il coordinatore territoriale dell'organizzazione sindacale Salvatore Placidi «e viene qui ribadita richiamando l'analogia con quanto accade in altre strutture dell'area marso-peligna della nostra azienda. Tra le richieste che intendiamo portare all'attenzione del direttore generale, considerata la fase di riorganizzazione dei servizi aziendali, c'è quella di riservare il servizio di cucina alla preparazione dei soli pasti dedicati al ristoro dei degenti dei presidi ospedalieri aziendali. Chiederemo, invece, la somministrazione di buoni pasto come servizio sostitutivo della mensa a tutto il personale dipendente della Asl».

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