«Intimidazioni alla testimone»: la denuncia del sindaco di Cerchio dopo l’investimento

14 Settembre 2025

Nuova querela presentata da Tedeschi, che rivela «altri comportamenti persecutori di Tucceri». Alina Di Mattia conferma: «Passaggi in auto davanti a casa e un lungo messaggio ricevuto sui social»

CERCHIO. «Comportamenti atti a intimorire la testimone Alina Di Mattia». È scritto nella denuncia a firma del sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi contro Eolo Tucceri, 41enne del posto, che lo scorso giovedì ha investito il vicesindaco Mario Mancini e suo figlio Yuri. Rischiando di colpire Di Mattia, presente sul posto. Stando a quanto sostenuto nella querela, confermato dalla stessa giornalista e scrittrice originaria di Cerchio – ma pur sempre tutto da dimostrare – «Tucceri continua ad aggirarsi con un’auto blu (presumibilmente di famiglia) davanti alla casa della dottoressa Di Mattia, con atteggiamento provocatorio».

Alina Di Mattia, giornalista e scrittrice di fama nazionale, tornata a Cerchio, dai genitori, appena mercoledì, ha confermato i comportamenti dell’uomo (dovranno essere accertati dalle forze dell’ordine), che le ha anche inviato un lungo messaggio attraverso i social. La donna ha ribadito di sentirsi oggetto di una serie di comportamenti persecutori e per questo ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Agirà per conto del suo avvocato di fiducia.

Il racconto di quanto vissuto in prima persona nei frangenti immediatamente successivi all’investimento. Poi una sorta di “parafrasi” dei contenuti del video pubblicato da Eolo Tucceri. Gianfranco Tedeschi, prima di depositare la denuncia in Procura, ha inserito una dettagliata integrazione a segnalare i presunti atti intimidatori del 41enne nei confronti di Alina Di Mattia. «È una donna perbene e ha già manifestato ai carabinieri timori e paure per la propria incolumità. A parer mio, questa è una situazione di pericolo per la salute della persona, in termini d’integrità fisica e psicologica».

Per il sindaco Tedeschi, come riportato nella querela, «i video girati da Tucceri sono fatti ad arte. L’uomo ha perfezionato il suo modo di agire realizzando video parziali, dopo essersi reso responsabile di provocazioni mirate e premeditate. Riprende spezzoni reali in maniera tale da farsi passare per vittima». Anche in questo caso, si tratta di questioni tutte da accertare. I fatti risalgono a giovedì, poco dopo le 15.30, in via della Casetta.

Senza la ricostruzione degli inquirenti, né dichiarazioni ufficiali dell’indagato o del suo avvocato, Roberto Verdecchia, l’unica versione nota è quella della testimone diretta Alina Di Mattia, coerente rispetto a quella di ulteriori 3 persone presenti sulla scena. All’arrivo del personale del 118 e delle forze dell’ordine Mario Mancini era supino a terra, senza sensi. Suo figlio Yuri presentava una vistosa ferita sulla fronte. «Eolo Tucceri, alla guida della sua Passat Volkswagen, ha prima cominciato a fare avanti e indietro con l’auto davanti all’azienda, a forte velocità», hanno dichiarato. «Poi, dopo una richiesta di confronto da parte di Yuri Mancini, che lo ha affiancato con la sua auto, l’accelerata improvvisa verso il padre Mario e l’investimento». «Il figlio della vittima si è subito lanciato all'inseguimento dell'auto, intenta ad allontanarsi. A quel punto Tucceri ha investito anche lui, scaraventandolo contro i cancelli di un'abitazione».

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