L'Aquila, 50 balconi da demolire Arrivano le Iene/ VIDEO

10 Ottobre 2014

La presenza degli agenti della Forestale sollecita i residenti a collaborare Bollette non pagate, l’evasione al Piano Case torna a sfiorare il 70 per cento

L’AQUILA. Un vertice in Comune per decidere la scaletta degli interventi di demolizione dei balconi ora puntellati e sequestrati nelle palazzine del Progetto Case costruite con legname marcio. Cinquanta quelli da demolire con urgenza, perché fin troppo pericolanti. Altri 350 quelli da «tagliare» comunque al più presto, perché trovati in pessime condizioni. Intanto, per qualcuno degli inquilini delle 494 abitazioni visitate in questi giorni dalla Forestale, che sta operando il sequestro degli 800 balconi, è scattata la corsa a farsi trovare in casa, in appartamenti che danno l’impressione di essere da tempo disabitati. Un problema delicatissimo, quello degli alloggi occupati solo sulla carta, considerate le difficoltà incontrate sul fronte dei controlli che andrebbero ripetuti (sulla scorta dei pronunciamenti del Tar) almeno sei volte nell’arco di 3-6 mesi e in particolare nelle ore serali. Un servizio che senza personale e risorse il Comune non riesce a far partire. E rischiano di diventare un miraggio anche gli interventi di straordinaria manutenzione sugli edifici che stanno mostrando pesanti criticità. Ieri altre due famiglie, domiciliate a Cese in via Volonté, sono state spostate altrove. Un trasferimento disposto per ragioni di sicurezza, tanto più che si fa sempre più strada l’ipotesi di demolire l’intera piastra 19. «Stiamo effettuando controlli capillari» ha spiegato l’assessore Fabio Pelini, «ma la situazione sta diventando drammatica considerato che già 103 Map erano stati sequestrati per gravi difetti di costruzione». Di questo e di come intervenire sui balconi sigillati a Cese, Arischia, Collebrincioni, Coppito 2 e Sassa, (le operazioni della Forestale dovrebbero concludersi entro un paio di giorni) si parlerà domani in una riunione al Comune. Sempre domani verrà pubblicato il bando per la manutenzione e la pulizia delle 19 new town. Un servizio finora affidato alla Manutencoop che ha ottenuto una proroga tecnica dal Comune (fino a dicembre). «Abbiamo però eliminato alcune voci dall’appalto, come la sistemazione del verde», ha detto l’assessore Lelio De Santis. «Stop anche alla spesa di 100mila euro per un non meglio identificato “presidio”. Gli operai andranno utilizzati per curare di più la pulizia. In quanto ai balconi, dovremo stanziare dei fondi per i lavori da eseguire. Interventi necessari perché non si può vivere in gabbia». L’assessore De Santis è tornato poi sulla questione dei canoni e delle bollette non pagate. «Per i canoni l’evasione è scesa al 30%, ma sulle bollette i mancati pagamenti riguardano circa il 70% dei nuclei familiari che vivono nel Progetto Case e nei Map. Una situazione intollerabile».

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