L'Aquila, affitti bassi a chi torna a lavorare in centro

L'assessore comunale alle Attività produttive Mancini: «Vogliamo far tornare pure tutti quelli che hanno lasciato il capoluogo»

L’AQUILA. «Vogliamo riportare i negozi e le varie attività produttive nei centri storici dell’Aquila e delle frazioni, ma anche nelle periferie, con affitti calmierati. Per questo abbiamo lavorato per quasi un anno e ora siamo arrivati, finalmente, alla conclusione dell’iter con l’approvazione in giunta della rilocalizzazione in centro, soprattutto delle attività storiche. Vogliamo far rientrare all’Aquila anche chi ha scelto di lasciare L’Aquila soprattutto dopo le ultime scosse del 18 gennaio scorso. E stiamo lavorando anche per riportare il mercato in piazza Duomo». L’assessore comunale alle Attività produttive, Pierluigi Mancini, ha portato a termine un lavoro che lo stesso segretario generale dell’ente, Carlo Pirozzolo, non ha esitato a definire «importante», dopo un lungo periodo di incertezza e immobilismo. «È stata portata avanti un’azione che diventerà una pietra miliare nella rivitalizzazione del centro storico. Ma non solo», ha detto l’assessore Mancini. «Questa azione mia, della giunta e delle associazioni, non ha nulla a che vedere con il progetto Fare Centro presentato dalla Regione», ha proseguito il delegato alle Attività produttive, «ma si integra, nel senso che può aiutare anche i commercianti, professionisti, artigiani, che vogliono portare o riportare la loro attività all’interno delle mura urbiche».

E proprio questo è uno dei motivi di distinguo rispetto a Fare Centro: «Il lavoro mio e dell’intero settore riguarda non solo il centro storico, ma la periferia e tutte le frazioni», ha chiarito l’assessore Pierluigi Mancini, «per questo è un lavoro importante, condiviso con tutte le associazioni di categoria. Vogliamo portare, soprattutto nel centro storico, anche negozi come piccoli supermercati, funzionali a chi è tornato o tornerà a risiedere in centro. Altrimenti costretti a usare l’auto per andare a fare la spesa. Solo così si potrà rivitalizzare il centro storico e la città potrà ripartire». «Siamo riusciti a stilare una sorta di tabella per gli affitti», ha affermato Mancini, «pur in mancanza di una normativa in materia. Perché se esiste una norma sulle agevolazioni fiscali per gli affitti agli inquilini delle abitazioni, non c’è un riferimento per le attività commerciali. Ma abbiamo sopperito, approvando con tutti i soggetti interessati uno schema di contratto di accordo territoriale, tra associazioni, proprietari e Comune».

A sottoscrivere l’accordo territoriale con il Comune sono stati Confabitare e Federproprietà, organizzazioni delle attività produttive, in particolare Apimprese, Confindustria, Cna, Confartigianato e Confcommercio, ordini professionali (Architetti, Ingegneri, Avvocati, Consulenti del lavoro, Commercialisti, Medici, Tributaristi). Con la firma del documento l’amministrazione comunale, da parte sua, si impegna a «comunicare in dettaglio e tempestivamente il Piano parcheggi, a promuovere azioni volte al riconoscimento, in favore dei proprietari degli immobili che rientrano nelle aree oggetto dell’accordo, con categoria commerciale, artigianale o direzionale, di riduzioni di aliquote e tariffe relative alle imposte di competenza comunali, quali Imu, Tasi, Tari, Cosap, Cimp, nell’ambito delle previsioni normative e regolamentari in materia». Il Comune si è impegnato anche «ad attivare iniziative volte al decoro urbano e alla prevenzione di atti di vandalismo» e a predisporre «percorsi partecipativi per definire un Piano del commercio condiviso». «Non possiamo dare noi uno stop alle birrerie e vinerie che stanno aprendo in centro, perché è giusto che le attività aprano», ha concluso l’assessore Pierluigi Mancini, «ma è giusto rispettare i residenti - che mi hanno anche diffidato, insieme al sindaco Massimo Cialente e al vice Pietro Di Stefano - che non riescono a dormire e che vedono le strade e i palazzi presi come orinatoi. È quindi giusto dare spazio anche a negozi di varie categorie merceologiche, a cominciare dagli alimentari».

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