AEROPORTO

L'Aquila, Enac prolunga la chiusura dello scalo di Preturo

Prorogato fino al 18 maggio lo stop alle operazioni e ai voli commerciali. Critico Di Cesare (Appello per L’Aquila). Il sindaco Cialente: "Solo un ritardo"

L’AQUILA. Solo una settimana fa l’opposizione in consiglio comunale aveva rimarcato il fallimento dei voli commerciali, chiedendo che l’aeroporto di Preturo venisse trasformato in uno scalo della Protezione civile. Ora arriva la notizia di un ulteriore prolungamento della chiusura, da parte dell’Enac, che ormai va avanti dallo scorso settembre. Di mese in mese, l’ente nazionale dell’aviazione civile dirama i cosiddetti Notam, comunicando a livello internazionale il blocco della struttura aquilana.

Ad annunciarlo è il consigliere comunale Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila): «A marzo avevamo dato notizia che l’Enac aveva prolungato la chiusura dell’aeroporto fino all’11 aprile. Ora, la nuova comunicazione dell’ente parla del 18 maggio. Eppure l’assessore Emanuela Iorio aveva rassicurato, a marzo, sul fatto che la riapertura sarebbe stata questione di poche settimane, visto che l’Enac aveva già dato parere positivo sulla corretta trasmissione dei progetti per il recupero delle vie di fuga e la commissione di collaudo della pista avrebbe svolto le verifiche in poco tempo, permettendo la ripartenza dei voli commerciali. L’ultima comunicazione la smentisce in pieno. È ormai da settembre», sottolinea Di Cesare, «che l’aeroporto è chiuso, se mai avesse aperto. Credo che non ci siano più dubbi: la strategia di trasformarlo in uno scalo commerciale si è rivelata un completo fallimento. Sono i fatti a dimostrarlo».

Una parte della pista dell’aeroporto dei Parchi è ancora sotto sequestro, su decisione della magistratura, per la nota vicenda dei rifiuti. Senza via di fuga, non ci sono le condizioni di sicurezza per farlo funzionare.

Nel frattempo, la giunta comunale ha inserito, nel piano triennale delle opere pubbliche, un progetto di ampliamento dello scalo, per circa 3 milioni di euro. «Ma l’atto della giunta è legato al bilancio di previsione», aggiunge Di Cesare, «che dovrà essere approvato entro il 31 maggio. Mi chiedo se sia ragionevole continuare a investire ingenti quantità di denaro pubblico in un’opera che non funzionerà. Era chiaro sin dall’inizio che lo scalo commerciale gestito da un privato non si sarebbe retto in piedi. Dopo tre anni, cosa serve ancora per ammettere l’errore?». Tra giugno e luglio, il Comune dovrebbe valutare, come previsto nella convenzione, il contratto stipulato con la X-Press. «Aspettiamo di vedere», conclude Di Cesare, «quali decisioni saranno assunte in quella sede».

Secondo il sindaco Massimo Cialente, che continua a sostenere l’operazione, «c’è solo qualche ritardo nel completamento dei lavori per il recupero della zona di resa della pista, cioè della via di fuga, dopo il sequestro operato dalla magistratura».

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