L'Aquila, grandi rischi bis Il gip: ecco perché servono nuove indagini su Bertolaso

Il giudice al pm: approfondire i rapporti che ci furono fra i componenti della Grandi Rischi e il capo della Protezione civile

L’AQUILA. L’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella ha chiesto nuove indagini sul ruolo di Guido Bertolaso (nel 2009 capo della Protezione civile) in relazione a ciò che avvenne prima, durante e dopo la riunione della Commissione Grandi rischi, ipotizza che l’ex capo della Protezione civile in qualche modo indicò ai componenti di quella commissione (tutti condannati in primo grado) quale dovesse essere il parere da comunicare poi alla popolazione. Parere che in sostanza era di non allarmare anche rispetto a uno sciame sismico con scosse sempre più forti.

In sostanza si tratta di verificare in sede penale quello che è apparso chiaro anche dalla sentenza del giudice Billi: che cioè è storicamente accertato che le indicazioni che giungevano da Roma (e non solo ai componenti della Grandi rischi) erano quelle di tranquillizzare al di là delle risultanze scientifiche. Questo assunto però forse finirà sui libri di storia ma dimostrarlo in sede penale è meno scontato. Ecco perché al pubblico ministero viene chiesto di interrogare di nuovo tutti i componenti della Commissione proprio per capire quali contatti ci furono e che cosa Bertolaso disse al suo vice De Bernardinis e agli esperti presenti il 31 marzo del 2009 all’Aquila. Il gip fa rientrare in questa verifica anche l’intercettazione pubblicata a processo in corso dal sito di Repubblica nella quale Bertolaso, parlando con l’assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati (che è stata prosciolta), disse che la riunione del 31 marzo sarebbe stata in sostanza un’operazione mediatica tesa solo a mettere a tacere «qualche imbecille».

Gargarella scrive che quella intercettazione potrebbe entrare a far parte dell’indagine perché è stata sostanzialmente confermata dallo stesso Bertolaso durante la sua testimonianza al processo Grandi Rischi. Probabile che si vada a ripescare anche un’intervista concessa da Boschi a Presa Diretta nella quale l’ex capo dell’Ingv fece intendere che la commissione si adeguò a ciò che voleva Bertolaso e cioè rassicurare la popolazione. Inoltre il giudice chiede che venga appurato se «qualcuno dei membri della commissione abbia rivelato a Bertolaso in anticipo le decisioni – da loro autonomamente adottate o comunque il loro orientamento – che sarebbero state prese dalla commissione e successivamente comunicate alla stampa» e se Bertolaso abbia «compiuto pressioni sui membri della commissione al fine di indurli a rilasciare un comunicato relativo alla vicenda dello sciame sismico che si stava verificando nell’Aquilano ... avente lo scopo di tranquillizzare la popolazione ... senza rivelare la reale pericolosità della situazione». Il pm ora ha tempo fino al 31 dicembre per approfondire l’indagine. (cr.aq)

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