L'Aquila, la farmacia di Santanza da sei anni nel container

Sindacalista presenta un esposto all’Asl: "In 4 dentro 17 metri quadrati". L’accusa: "Segnalazioni d’infiltrazioni di acqua piovana ignorate dall’Afm"

L’AQUILA. Mentre va avanti a colpi di carte bollate la controversia su quale potrà essere la nuova sede in muratura, la farmacia di Santanza resta nel container in via Vicentini. E proprio oggi sono 6 anni dopo che il sisma ha reso inagibile la sede storica. Una situazione intollerabile e gli stessi operatori della farmacia non escludono di organizzare una sorta di «Vergogna day» nei prossimi giorni.

La situazione è sintetizzata in un esposto presentato all’Asl da parte di Piergiorgio Carosi, per conto della Rsu dell’Afm.

Al Dipartimento prevenzione e sicurezza del lavoro Asl sono stati presentati dei dati fin troppo chiari: in un ambiente di 17 metri quadrati calpestabili lavorano talvolta anche 4 persone. Gran parte degli spazi sono occupati dal frigorifero, espositori, bilancia, sedie, sgabelli, attrezzature per misurare la pressione. Lo spazio è occupato anche da 15mila scatolette di farmaci e l’estate per chi si trova lì dentro è una stagione insopportabile per il caldo. Come se non bastasse, non c’è acqua potabile. Ma quando piove ci sono infiltrazioni. Al punto che gli addetti hanno posizionato una casseruola nel punto dove c’è il maggior scolo in caso di precipitazioni. Non ascoltate dai vertici aziendali le segnalazioni di questo problema.

Chi entra nel container ha l’impressione, ma forse non è solo un’impressione, che il pavimento sia ondulato. Eppure si tratta di una farmacia che, nonostante i tanti disagi, lavora ancora tanto visto che sono mediamente più di duecento al giorno le persone che si presentano per comprare medicine. Il trasferimento è bloccato in quanto la sede individuata, in via Beato Cesidio, è inagibile e ci sono delle controversie amministrative. Qualcuno sostiene che, nonostante la sede non sia mai stata aperta, siano stati pagati tre affitti ai locatari, nel rispetto, ovviamente, di un lecito contratto. Una situazione, se vera, quantomai paradossale.

Eppure le occasioni per dare una sede adeguata a questa farmacia non sono mancate. Un’ipotesi andata in fumo era quella di prendere alcuni locali, sempre in via Vicentini, dove adesso si trova una banca.

Era l’occasione (mancata) per allestire una delle migliori farmacie della regione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA