L'Aquila Uffici speciali per la ricostruzione: ecco come funzioneranno

Riunioni febbrili nella sede del ministero della coesione territoriale per concretizzare le due strutture che dovrebbero guidare la rinascita

L’AQUILA. L’estate del 2009 fu quella delle tendopoli, del dolore e dello smarrimento; quella del 2010 fu l’estate della protesta e della richiesta di attenzione da parte del governo nazionale (il momento più alto di presa di coscienza collettiva del dramma e delle sue conseguenze); lo scorso anno quelli estivi furono i mesi della polemica e dello scontro fra il Comune dell’Aquila e la struttura commissariale soprattutto per via del contrasto sui piani di ricostruzione (il Comune non li riteneva necessari, Chiodi sì facendo riferimento alla legge 77 del 2009).

Quest’anno la parola magica è “intesa”. Ma non l’intesa sui piani di ricostruzione che la legge-emendamento che domani approda in Senato per l’approvazione definitiva ha ridotto a poco più che un gioco di società, bensì quella sugli uffici speciali (sono due, uno per L’Aquila e uno per i Comuni minori che si sono organizzati in otto aree omogenee con rispettivi mini-uffici operativi) che saranno il cuore pulsante della ricostruzione. La legge Barca stabilisce che i due uffici devono nascere (in base a una intesa fra ministro ed enti locali, cioè Comuni, Regione e tre Province) entro 15 giorni dall’approvazione definitiva della legge, quindi prevedibilmente entro ferragosto.

Tempi strettissimi tanto che i due fidati collaboratori del Ministro, Alfonso Celotto e Aldo Mancurti stanno già facendo riunioni con sindaci e amministratori vari per fare tutto nei tempi previsti. La domanda che tutti si fanno è: ma questi uffici sono sotto la direzione dei Comuni o di fatto sono retti da due commissari governativi scelti per concorso? Come al solito sta girando in queste ore un protocollo di intesa (finito anche su alcuni siti internet)sul quale la discussione è aperta anche se alcune parti sembrano ormai definite. L’impressione che si ha a buttare uno sguardo al protocollo, anche con l’occhio un po’ offuscato dalla calura estiva, è che tali uffici lasceranno poco spazio ai Comuni.

Forse non sono proprio uguali alla filiera attuale ma certo danno tutta l’impressione che saranno dei cani feroci a guardia della “polpa” fatta dai miliardi che dovrebbero (?) arrivare all’Aquila nei prossimi 15 anni a colpi di un miliardo e mezzo l’anno. Il protocollo contiene dettagli su chi lavorerà negli uffici, sui concorsi (per i quali si prevedono circa sei mesi), sui profili professionali degli assunti. Ma per oggi limitiamoci all’articolo tre: i Compiti. Il titolare dell'Ufficio _è scritto_ con proprio regolamento, articola l'ufficio in settori funzionali con particolare riferimento ai seguenti raggruppamenti di compiti e funzioni

 Eccoli: 1) analisi informatica e informazione: gestione delle banche dati; monitoraggio degli interventi di ricostruzione; trasmissione dei dati al Ministero dell'Economia; garanzia degli standard informativi; monitoraggio finanziario e attuativo; monitoraggio informatico sull'utilizzo dei fondi.

2) valutazione economica: valutazione della congruità economica delle richieste di contributo, sulla base delle risultanze fornite in sede di istruttoria dai Comuni.

3) valutazione urbanistica, architettonica e estimi: controllo dei processi di ricostruzione con riguardo alla coerenza e conformità urbanistica ed edilizia.

4) valutazione della qualità della ricostruzione: promozione e assistenza tecnica della qualità della ricostruzione pubblica e privata.

5) valutazione ingegneristica strutturale: valutazione della congruità tecnica delle richieste contributo.

6) Controlli sui cantieri. In buona sostanza non sembrano uffici passacarte.

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