La pioggia fa chiudere i negozi

Cede la guaina del tetto, danni ingenti all'Ipersidis

SULMONA. Piove sul bagnato per i commercianti dell'Ipersidis. Tre negozi di quello che resta del centro commerciale (una decina in tutto) sono rimasti allagati a causa di un improvviso temporale. Ingenti i danni e ora il sindaco Fabio Federico minaccia di chiudere l'intera struttura: «Il capannone è pericoloso e inagibile e i negozianti non possono restare lì». I negozianti, invece, spingono per la creazione del parco commerciale.

È proprio al sindaco che mercoledì sera gli operatori commerciali dell'Ipersidis si sono rivolti appena hanno visto l'acqua piovana scendere dalle pareti e dal soffitto e allagare i loro negozi. Erano circa le 20 quando hanno dovuto munirsi di secchio, stracci e teloni per arginare l'improvvisa invasione. Prima poche gocce e poi l'acqua sempre più copiosa venire giù dal soffitto insieme a pezzi di compensato.

Anche l'impianto elettrico è andato in tilt. Fortunatamente in quel momento, era orario di chiusura nei negozi interessati dalla piccola alluvione, c'erano solo i proprietari che hanno cercato in tutte le maniere di limitare i danni, spostando la merce in luoghi più sicuri. A provocare il cedimento del tetto e quello successivo del controsoffitto dei negozi, è stata la tromba d'aria dell'altro giorno Dopo il fallimento della piattaforma alimentare la struttura è finita nelle mani del curatore fallimentare che non avrebbe investito un euro sulla sicurezza del centro commerciale.

«I negozianti non pagano l'affitto», è stata la sua giustificazione, «e in cassa non ci sono soldi per la manutenzione». Intanto il sindaco minaccia di mettere i sigilli al capannone.  «Aspetto la relazione dei vigili e poi prenderò le dovute decisioni», afferma Federico, «se mi confermeranno quello che mi è stato detto durante il sopralluogo non potrò far altro che firmare un'ordinanza di chiusura dell'intera struttura». I negozianti invece spingono per dare vita al Parco commerciale. Progetto che, dopo un'iniziale accelerata ha subito uno stop in seguito al passaggio di consegne in Provincia e ai tempi tecnici necessari ai nuovi amministratori per documentarsi sull'iniziativa. Ma proprio gli ingenti danni al tetto e ai controsoffitti della galleria e dei negozi potrebbero spianare una nuova corsia al parco commerciale.

Non è escluso che dalla relazione dei vigili del fuoco, intervenuti durante il temporale, emergano anche danni più seri alla struttura. «Se così dovesse essere» spiega Lugi Di Bacco, titolare del bar «il sindaco, che ci è venuto a trovare, ci ha assicurato che concederà una destinazione d'uso temporanea a chi ci offrirà gli spazi adeguati. Ci aspettiamo, entro i prossimi due mesi, delle offerte da parte di imprenditori interessati a fornirci i locali per riaprire le nostre attività, nei dintorni, nella speranza che il curatore fallimentare ripari i danni, anche se non ci crediamo».

Il riferimento al parco commerciale è implicito, anche se ieri Antonio Rubeo (fautore del progetto) era lì a raccogliere le preoccupazioni dei 10 commercianti rimasti aperti (per un totale di 50 dipendenti). «Noi vogliamo solo lavorare» interviene Ercole Di Gregorio, titolare della tabaccheria «in qualsiasi punto attrezzato e vicino per non avere problemi con le licenze».

© RIPRODUZIONE RISERVATA