L’ultimo atto d’amore di Claudia: donerà cuore, fegato e reni

25 Luglio 2025

I familiari della mamma scomparsa a 50 anni hanno dato l’assenso, il grazie del primario Marinangeli. In città équipe mediche da Bari e Roma, prelevati anche il fegato e i reni per i successivi trapianti

L’AQUILA. Prelievo multiorgano all’ospedale dell’Aquila: donati cuore, fegato e reni da Claudia Cipriani, la mamma di 50 anni, deceduta al San Salvatore dopo un ricovero, avvenuto la settimana scorsa, per emorragia cerebrale. I familiari della donna – con una decisione che ha esaltato i sentimenti di altruismo e solidarietà – hanno dato il via libera alla donazione, consentendo di salvare la vita o di migliorarla ad altre persone.

la mobilitazione

Dopo l’accertamento di morte, secondo i criteri di legge, martedì scorso all’ospedale aquilano è scattata la mobilitazione di reparti e servizi per procedere tempestivamente al prelievo di organi e destinarli ai trapianti alle diverse città italiane. La macchina operativa, ormai collaudata, ha funzionato al meglio, coordinando l’arrivo all’Aquila di équipe chirurgiche da altre regioni per la presa in consegna degli organi e il loro successivo trasporto altrove. Il cuore è stato trasferito a Bari, il fegato a Roma mentre i reni sono stati trapiantati al San Salvatore nel reparto di chirurgia dei trapianti.

il grazie del primario

«A dare il senso a tutto – professionalità dei medici, lavoro corale dei servizi dell’ospedale, capacità organizzativa – è stato più di tutto l’atto di generosità della famiglia della donatrice», fanno sapere dall’azienda sanitaria. «Tutto il personale mobilitato, a cominciare dai medici», dichiara il professore Franco Marinangeli, direttore del reparto di Rianimazione, «rivolge un immenso ringraziamento ai congiunti che, in un momento di grande dolore, hanno compiuto un gesto esemplare, dando il nulla osta alla donazione della loro cara. Un atto di enorme sensibilità che si carica di grande spessore sociale ed etico».

il centro trapianti

«Grazie all’altruismo dei familiari, è stato possibile effettuare trapianti, affrancando così dalla sofferenza e dalla malattia altre persone», concludono dall’Asl. «È quindi necessario alimentare la cultura della donazione d’organo attraverso una continua sensibilizzazione collettiva che il Centro regionale trapianti del San Salvatore, da parte sua, porta avanti in modo capillare, nei diversi gangli vitali della comunità: scuole, piazze, centri sociali e gruppi di aggregazione».