Macerie, atti all’esame degli investigatori

17 Febbraio 2010

L’assessore Moroni assicura: «L’appalto va avanti e svuoteremo il sito ex Teges»

L’AQUILA. Gli investigatori del Gicer (Gruppo interforze centrale per l’emergenza e ricostruzione istituito presso il ministero dell’Interno) stanno spulciando gli atti che alla fine della scorsa settimana hanno acquisito riguardanti l’appalto per lo svuotamento parziale (pari a 15mila tonnellate di inerti) del sito ex Teges, l’unico dove vengono lavorate le macerie. Il blitz in municipio è stato fatto proprio nel giorno dell’apertura delle buste di una gara da 200mila euro, aggiudicata all’Aquilana calcestruzzi con un ribasso del 38 per cento. Segno, dunque, che era da tempo nel mirino degli 007, i quali ora stanno svolgendo un lavoro che richiederà tempo.

Tuttavia, anche per via dell’importanza della immediata rimozione delle macerie nella città terremotata, la procedura amministrativa dovrebbe andare avanti regolarmente.
«L’appalto non si ferma», assicura l’assessore comunale Alfredo Moroni, «gli atti sono stati acquisiti ma questo non preclude la possibilità di andare regolarmente avanti».
«Inoltre», aggiunge l’assessore aquilano, «se fanno questi accertamenti a non non può far altro che piacere all’insegna della massima trasparenza affinché vi sia la massima collaborazione per respingere ogni tentativo di infiltrazioni malavitose».

Del resto, come si è osservato da più parti, si tratta di un appalto significativo perchè riguarda lo svuotamento parziale (pari a 15mila tonnellate di inerti) del sito ex Teges, l’unico dove vengono lavorate le macerie. Si tratta di inerti che potranno essere rielaborati per utilizzarli nel rifacimento dell’asfalto stradale.

Ma al di là di questo il problema delle macerie da rimuovere è grosso e in tutti i terremoti dell’epoca moderna ha sempre rappresentato una delle tematiche più complicate da risolvere. Il Comune, secondo quanto riferito dal sindaco Massimo Cialente sta cercando di allestire anche gli altri due siti di Bazzano e Barisciano.

I problemi, comunque, non ci sono soltanto in centro storico, dove è impossibile rimuovere le macerie dei palazzi crollati con dei morti che sono sotto sequestro in quanto assimilabili a dei veri «corpi di reato». Anche se in questi giorni i vigili del fuoco, per quanto possibile, hanno avviato la rimozione di alcuni cumuli di macerie lungo via XX Settembre proprio davanti al civico 72 dove ci sono state nove vittime. Il problema, comunque, è obiettivo visto che in tutta la zona rossa sono 140 i siti sequestrati per i quali esiste una indagine penale.

Ma il grido di allarme arriva anche dai paesi e dalle frazioni dove molti residenti hanno ripetutamente segnalati disagi analoghi.
Comunque secondo alcuni questo aspetto, per quanto banale, è stato preso sottogamba e tardi. Ieri, al riguardo, un lettore segnalava di avere partecipato a una lontana riunione nella tendopoli a Collemaggio nella quale lo stesso Guido Bertolaso, parlando alla gente, si lamentava con il Comune per la mancata rimozione delle macerie a Onna.