«Messo in carcere per colpire mia figlia»

Ezio Stati al sesto giorno di digiuno: dimagrito di 7,5 chili e monitorato dai medici. Visita in cella del senatore Pdl Paolo Tancredi: «L’ho invitato a interrompere subito la protesta». Si aspetta la convocazione del consiglio regionale. Venerdì l’udienza al Tribunale del riesame per quattro indagati

L'AQUILA. Costantemente monitorato dai medici. Sette chili e mezzo in meno in sei giorni di digiuno. Ezio Stati, in una cella del carcere di Costarelle da lunedì 2 agosto con l'accusa di corruzione, prosegue la sua protesta. Malgrado gli inviti a desistere. L'ultimo è quello del senatore Paolo Tancredi. Ieri il parlamentare Pdl ha compiuto una visita nel penitenziario e ha raccolto la «confessione» di Stati: «Sono l'anello debole, colpendo me si è voluto colpire Daniela. Mi trovo qui perché padre dell'assessore».

Lo sciopero. È arrivato al sesto giorno. Ezio Stati, 62 anni, rifiuta il cibo del carcere. Gli avvocati Antonio Milo e Alfredo Iacone, legali dell'indagato, riferiscono che ha perso sette chili e mezzo. Milo e Iacone ieri sono tornati a trovare l'esponente politico marsicano, che da qualche giorno è costantemente seguito dai medici del penitenziario. Ezio Stati è accusato di corruzione nell'inchiesta sulla presunta cricca abruzzese che secondo la Procura avrebbe tentato di fare affari con il terremoto. Nel carcere romano di Regina Coeli si trova Vincenzo Angeloni, ex parlamentare di An prima e Forza Italia dopo. Ai domiciliari nella sua abitazione di via Mazzarino ad Avezzano c'è Marco Buzzelli, compagno di Daniela Stati. Per Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex (gruppo Finmeccanica), il giudice ha disposto l'obbligo di dimora a Roma. Secondo l'accusa l'assessore regionale Daniela Stati - si è dimessa perché indagata - si è adoperata per la variazione dell'ordinanza 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l'ordinanza 3808 del 15 settembre 2009 al fine di far rientrare tra le società richiamate nel documento anche Abruzzo Engineering spa. Società che per il 30% fa capo a Stornelli e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro. Il gruppo Stati, sempre secondo le accuse della Procura, voleva agevolare le società di Stornelli e Angeloni; gli imprenditori si sono sdebitati con una serie di regalie: un anello con diamante per la Stati, un televisore per il padre Ezio, una consulenza e un'Audi A4 per Buzzelli.

Il nuovo sfogo. Ezio Stati, così come fatto nell'interrogatorio di garanzia dell'altra settimana, continua a urlare la propria innocenza. Per questo ha iniziato il digiuno. Ieri un nuovo sfogo è stato raccolto dal senatore teramano Paolo Tancredi (Pdl). Il parlamentare si è intrattenuto a colloquio con Stati per una decina di minuti, di fronte al direttore del carcere aquilano e ad alcuni agenti. «Ho trovato il solito Ezio Stati, in forma dal punto di vista psicologico», ha raccontato Tancredi al Centro, «mi ha spiegato che con lo sciopero della fame intende richiamare l'attenzione su ciò che ritiene ingiusto. L'ho invitato a desistere, ma lui non vuole sentire ragioni». Stati non molla. «Non capisco quali sono le prove a mio carico», ha detto l'ex esponente della Dc al senatore Tancredi, «sono l'anello debole in tutta questa vicenda. Credo che qualcuno abbia voluto colpire Daniela. Mi trovo in carcere solo perché padre dell'assessore. Mia figlia deve uscire pulita da questa storia».

Le altre visite. Sono state compiute sabato scorso dal senatore del Partito democratico, Luigi Lusi, originario di Capistrello. «Sono preoccupato per questo sciopero della fame», ha commentato Lusi, «conosco personalmente Stati anche se apparteniamo a sponde politicamente opposte. Non voglio che faccia stupidaggini e gli ho detto di pensare alla sua famiglia». Una visita a Ezio Stati, sempre nella giornata di sabato, è stata fatta anche dal parlamentare Daniele Toto (Pdl).

Familiari da Angeloni. Vincenzo Angeloni, ex presidente della Valle del Giovenco calcio, è provato. Ieri i familiari si sono presentati nel Palazzo di giustizia dell'Aquila per chiedere i permessi per l'ingresso in carcere. Anche Angeloni continua a respingere le accuse.

Consiglio regionale. Si aspetta intanto la data per il prossimo consiglio regionale. Chiesto prima dal presidente di Abruzzo Engineering, Francesco Carli, e poi da Daniela Stati. «Come consigliere regionale ed ex assessore alla Protezione civile», ha anticipato la Stati al Centro, «lo ritengo non solo giusto ma doveroso per il rispetto dei tanti lavoratori che sono senza stipendio. Come consigliere chiederò di parlare in aula per spiegare anche ai lavoratori, alla dirigenza di Abruzzo Engineering e all'intero consiglio l'operato del mio assessorato nei confronti della suddetta società. Un operato che è sempre stato corretto e trasparente».

L'indagine prosegue. Si vogliono chiarire i rapporti fra il gruppo Stati, Sabatino Stornelli, Abruzzo Engineering e i vertici Finmeccanica. Oltre alle relazioni con la Valle del Giovenco. Secondo la Procura, Angeloni ha finanziato anche l'attività politica degli Stati. Dopo i documenti informatici sequestrati alla Securcode di Oricola, società che fa capo all'ex deputato originario di Aielli, e nelle abitazioni degli indagati, gli investigatori spulceranno anche fra le tante carte acquisite negli uffici della Regione, all'Aquila e a Pescara. Angeloni ha chiesto anche di essere interrogato di nuovo.

Si attende il Riesame. Il Tribunale del riesame dell'Aquila ha fissato per venerdì alle 9 l'udienza per l'esame dei ricorsi di quattro dei cinque indagati coinvolti nell'inchiesta della procura della Repubblica sulla presunta corruzione nei lavori per la ricostruzione post terremoto. Le istanze sono tese all'annullamento delle misure cautelari emesse dal gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, su richiesta del pm Antonietta Picardi. L'iniziativa è stata adottata dopo che il gip ha rigettato le richieste di revoca delle misure cautelari per l'altissimo pericolo di inquinamento delle prove. L'avvocato Antonio Milo, dopo la fissazione dell'udienza al tribunale della libertà, ha tenuto a evidenziare: «Nel confidare nella massima autonomia e imparzialità del Tribunale del riesame, auspico che la decisione sia serena e sganciata dalla rigorosa decisione del gip e soprattutto auspico un verdetto immune da intenti e da pregiudizi colpevolistici». Dei cinque indagati, l'unica a non presentare l'istanza è stata l'ex assessore regionale ad Ambiente, rifiuti e protezione civile, Daniela Stati, che ha rimosso il provvedimento di interdizione dai pubblici uffici dimettendosi dall'incarico nell'esecutivo regionale.

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