Molinari: chiese nelle 19 aree

L’arcivescovo invita alla «lotta» sugli spazi per il culto

L’AQUILA. Molinari invita alla lotta, una lotta sia pure pacifica, perché ogni villaggio del progetto Case abbia una chiesa. Temi pratici e temi teologici nell’undicesima lettera pastorale del presule: «Consolate il mio popolo».

CHIESA E POLITICA. A margine della presentazione, curata dall’insegnante di religione Antonella Ciuffetelli, l’arcivescovo, sollecitato sull’argomento, si sofferma sulle elezioni. «Ho già detto agli amministratori che anche loro devono consolare il popolo, soprattutto con l’esercizio della più alta ed efficace forma della carità che è la politica, come disse Pio XI. La vostra missione è grande: non potete sbagliare, né essere mediocri. Serve un impegno concreto per dare a tutti una casa e un lavoro. All’Aquila come in Italia», prosegue Molinari, «vorremmo vedere tutti presi da autentica passione mentre c’è chi pensa solo a litigare.

In Italia va tutto a carte bollate e piazze. Se questa è la vita politica di una nazione, poveri noi. Quanto a Roma, se in Iraq c’è gente che si fa ammazzare per votare non penso che un cavillo possa bloccare tutto. È intollerabile che 10 minuti di ritardo per le liste possano impedire il voto. Sulla battaglia dei ricorsi c’è un accanimento reciproco».

CHIESE E CASE. La lettera si apre con l’immagine dell’Aquila dall’A-24. «Non appare più la bella città illuminata di un tempo. Dopo la galleria di San Rocco si vedono alcune luci, soprattutto nella periferia. Ma l’antico centro storico è sepolto nel buio...la nostra città è come morta». Molinari, poi, offre ai fedeli parole di speranza e di resurrezione. Intanto, sulle chiese promesse dal premier Berlusconi, ma mancanti nei villaggi del piano Case, il presule dice: ««Si può essere comunità pasquale anche riunendosi in una baracca o in mezzo alle strade.

Continueremo a lottare pacificamente perché ci siano offerti spazi e strutture idonee per ricreare i luoghi di culto necessari a ogni comunità». Molinari cita, a esempio di come «dal dolore può rinascere la speranza», l’incontro col padre di Giulia Carnevale, la studentessa vittima del sisma dal cui progetto è nato l’asilo di Onna, che vuole realizzare alloggi per 400 studenti.

FRATI CAPPUCCINI. I frati cappuccini della provincia d’Abruzzo (che comprende tutta la regione, oltre all’enclave reatina di Leonessa) hanno scelto il nuovo ministro provinciale. Padre Carmine Ranieri, originario di Paglieta (Chieti), 191º provinciale, è stato eletto dai 62 frati radunati nell’Oasi dello Spirito di Montesilvano Colle. Con Ranieri, tra i principali animatori delle iniziative religiose nella tendopoli di piazza d’Armi, sono stati nominati consiglieri i padri Orazio Renzetti, Franco Berti, Luciano Antonelli e Fabrizio Di Fazio. Il nuovo provinciale succede a padre Domenico Del Signore, che per 6 anni ha guidato i cappuccini d’Abruzzo, e resterà in carica per il prossimo triennio.

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