Muore in ospedale all’Aquila, assolti i medici indagati

Un 74enne era deceduto a pochi giorni dal ricovero al San Salvatore. Per il giudice nessuna negligenza o imperizia
L’AQUILA. Non ci fu colpa medica per la morte di un 74enne, deceduto pochi giorni dopo essere stato preso in carico dai servizi sanitari dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari, Marco Billi, all’esito dell’udienza di ieri, a palazzo di giustizia del capoluogo. Per quella morte finirono poi sul registro degli indagati Andrea Ottaviani - la guardia medica di San Demetrio ne’ Vestini intervenuto in prima battuta la notte del 30 marzo 2023 in casa della vittima - e il dottor Angelo Flavio Mucciconi, primario del pronto soccorso, che visitò l’uomo il pomeriggio successivo.
I due erano stati accusati di condotta improntata a negligenza, imprudenza e imperizia, tale da cagionare il decesso del 74enne, poi spirato in ospedale l’8 aprile 2023. Secondo l’accusa, gli operatori sanitari, pur a conoscenza delle specificità del quadro clinico dell’anziano, avrebbero omesso la tempestiva somministrazione di un medicinale.
Secondo il giudice, però, non ci fu però alcuna correlazione tra le pratiche mediche cui ricorsero gli imputati e l’evento morte, poi sopraggiunto. La sentenza chiarisce che non ci fu alcuna colpa medica in quella circostanza, così come dimostrato anche per mezzo di una perizia tecnico-scientifica affidata al medico legale Cristian D’Ovidio. Il dottor Mucciconi era difeso dagli avvocati Mauro Ceci del Foro dell’Aquila e Marco Appetiti (Avezzano), mentre Ottaviani era difeso dall’avvocato Donatello Gentile.
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