Muore nell'esplosione alla cartiera

Vittima un operaio di Luco dei Marsi: Berardo Massaro è stato colpito da un getto di vapore. La tragedia accaduta in una linea di produzione riavviata dopo vento giorni di cassa integrazione

AVEZZANO. I colleghi l'avevano invitato a bere un caffè. «No, grazie: faccio un altro controllo». Una risposta che è anche l'ultimo ricordo che i compagni di fabbrica hanno di Berardo Massaro, 50 anni, di Luco dei Marsi. Ucciso da un'esplosione all'interno della Cartiera Burgo di Avezzano. L'uomo è stato investito da una valvola di un metro di diametro che si è sganciata dal supporto e dal getto di vapore a 200 gradi che è fuoriuscito dall'impianto. Scaraventato a diversi metri, Massaro non ha avuto scampo. La tragedia sul lavoro è avvenuta ieri intorno alle 6,20 nella linea di produzione 1, riavviata dopo venti giorni di cassa integrazione.
IL DRAMMA. Un boato. Poi il vapore a invadere il reparto e a nascondere ogni cosa. Solo quando uno dei colleghi è inciampato nel corpo di Berardo Massaro ci si è resi conto della portata del dramma. I soccorsi sono scattati con tempestività. Sul posto è arrivata l'ambulanza del 118 ma l'operaio era già senza vita. La valvola che si è sganciata l'ha preso in pieno, tra la testa e la spalla, insieme al getto di vapore. Alle 6 Berardo Massaro aveva iniziato il turno. Il saluto ai colleghi che l'avevano preceduto, quindi i tradizionali controlli sulla linea di produzione della carta. Una prassi ripetuta innumerevoli volte nel corso degli anni. Ma ieri mattina qualche cosa è andato storto.
L'INCHIESTA. Il sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato ha aperto l'inchiesta. L'area dove è avvenuto l'incidente mortale è stata sequestrata. Così come la valvola che si è sganciata. Non è chiaro se Massaro si trovasse nei pressi dell'impianto e abbia tentato qualche manovra o se passasse di lì per caso. Non è chiaro neanche se l'impianto abbia avuto un guasto. Risposte che spettano agli inquirenti. I carabinieri della compagnia di Avezzano, agli ordini del capitano Michele Borrelli, hanno raccolto anche una serie di testimonianze fra i colleghi. Nel reparto sono arrivati gli ispettori della Asl. L'impianto era stato rimesso in funzione domenica, riacceso per farlo tornare a temperatura. Una procedura dopo il fermo legato al periodo di cassa integrazione. Ieri Massaro e i suoi colleghi avrebbero dovuto riprendere la produzione. Oggi il pm Cerrato affiderà l'incarico per l'autopsia. I funerali dovrebbero essere celebrati soltanto domani.
CHI ERA. Assunto dalla Cartiera Burgo nel 1982, Berardo Massaro era addetto alla macchina continua della linea 1. Abitava a Luco dei Marsi, in via Goethe, al civico 2. Aveva festeggiato i cinquant'anni qualche settimana fa insieme alla classe 1961 del paese. Il prossimo anno, così come da tradizione, in qualità di 50enne avrebbe dovuto fare parte del Comitato feste patronali. Lascia la moglie Filomena e due figlie, Ida e Giorgia.
SCENE DI DOLORE. La moglie e una delle figlie di Berardo Massaro sono arrivate davanti allo stabilimento. Chiuse in un'auto e nel loro dolore. Con loro il cugino dell'operaio, Romeo. Un'altra figlia, a scuola, è stata informata solo più tardi. Dalla fabbrica del nucleo industriale, in via Volta ad Avezzano, sono usciti i colleghi di lavoro. Sono arrivati quelli del turno precedente. Abbracci, occhi lucidi e tanti perché rimasti in sospeso: «E ora come faremo senza Berardo?». Un collega lo ricorda così: «Ci siamo salutati e come al solito lui ha scherzato sulla pensione e la crisi: se continua di questo passo alla pensione non ci arriviamo, mi ha detto. Era una persona meticolosa, legato al suo lavoro e alla famiglia. Preoccupato da questi periodi di cassa integrazione. Lo avevamo invitato a prendere un caffè. La macchinetta del nostro reparto non funzionava e lui, per non allontanarsi in un altro settore, ha preferito restare al suo posto. A un certo punto c'è stato il tremendo boato».
SGOMENTO A LUCO. In paese la notizia è piombata fin dal primo mattino. «Umile e sempre disponibile», sono le parole di Antonio Ginnetti, amico e vicino di casa, «si dava da fare anche fuori dalla fabbrica perché era capace di sbrigare parecchi lavoretti». Il sindaco di Luco dei Marsi, Camillo Cherubini, si dice «sgomento per questa ennesima tragedia sul lavoro. Berardo ha perso la vita mentre compiva il proprio dovere e tutto ciò è difficile da accettare».
24 ORE DI STOP. Il Consiglio di fabbrica ha deciso di fermare per 24 ore le attività della Burgo. La direzione e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia dell'operaio. È il primo incidente mortale che si verifica nello stabilimento di Avezzano. Un dato che sta a dimostrare anche quanto siano elevate le misure di sicurezza. Alla cartiera di Avezzano lavorano circa 450 persone. È la seconda fabbrica della Marsica per numero di dipendenti, preceduta solo dalla Micron, e ogni anno produce 270.000 tonnellate di carta.

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