«Negozi e ristoranti, prezzi alle stelle»

Una sfollata tornata dalla costa: intervengano sindaco e Guardia di Finanza.

L’AQUILA. «All’Aquila i prezzi sono saliti alle stelle. Sono tornata in città con la voglia di restarci ma qui si spende il doppio rispetto alla costa». Le denunce dei lettori al Centro spaziano su più fronti. Non ci sono solo le case nel pensiero dei cittadini che cercano di riprendere una vita il più possibile normale. Da Sassa un appello all’Anas: «Completate i 100 metri di strada tra il centro commerciale L’Aquilone e il passaggio a livello di Genzano». Un altro sfollato costretto a lasciare la tenda chiede posto in città: «Non posso andare né a Teramo né a Tagliacozzo».

CARO SPESA. Una lettrice rientrata all’Aquila dopo un periodo di soggiorno sulla costa chiede l’intervento diretto del sindaco, «che pure sostiene la necessità dei nostri concittadini di tornare all’Aquila» e anche della Guardia di Finanza. «Una bottiglia d’acqua minerale, acquistata in un supermercato a 75 centesimi, al mare costava la metà. Questo è solo un esempio. Per non parlare dei prezzi di ristoranti e pizzerie. Se vogliamo che la città rinasca occorre vigilare attentamente anche sul fenomeno di chi specula sui terremotati alzando i prezzi dei prodotti».

«FATE LA STRADA». «Vorrei portare all’attenzione dell’Anas un problema di mancato completamento di un tratto stradale all’Aquila», si legge nell’e-mail inviata al Centro da L.Castelli. «Si rende urgente e necessario più che mai ora, per i motivi che potete immaginare, migliorare quanto più possibile la viabilità nella nostra cittàm che sta diventando impossibile nelle ore di punta tanto più adesso che stanno riaprendo anche le scuole. Segnalo che da anni manca un completamento di nemmeno 100 metri di strada da asfaltare, nel tratto che dovrebbe collegare via Giuseppe Saragat, la strada che passa davanti al centro commerciale L’Aquilone, e la Statale 584, passata di recente in gestione dalla Provincia all’Anas), presso Genzano di Sassa, all’altezza del passaggio a livello. Ci chiediamo, noi aquilani, quale possa essere l’ostacolo a questo completamento. Può, in qualche modo, la Protezione civile accelerare questo iter?».

«TERAMO? NO GRAZIE». Uno sfollato del campo di Monticchio 1 è alla disperata ricerca di un alloggio in città. «Mi hanno cacciato dalla tendopoli in corso di smantellamento. Mi hanno ritirato persino il tesserino. Non posso più accedere nemmeno al servizio della mensa. Mi hanno comunicato la nuova destinazione che è in un albergo di Roseto, ma io non ho potuto accettare in quanto per motivi di lavoro ho necessità di rimanere in città. La seconda proposta è stata Teramo e la terza addirittura Tagliacozzo. Mi hanno detto che, per uno che lavora come me, non ci sono posti negli alberghi della città mentre per altre persone che stanno a casa una sistemazione vicina è stata trovata. È un’ingiustizia. Per protesta dormirò sotto un ponte».

IL COMUNE PRECISA. Intanto, in relazione alla notizia, pubblicata ieri, delle disavventure di un invalido sballottato da un ufficio all’altro, interviene l’ingegnere Vittorio Fabrizi, dirigente comunale dell’area emergenza sisma. «Il certificato di agibilità era stato richiesto dal cittadino il 15 settembre ed era pronto già dal giorno 18, cioè 72 ore dopo l’istanza. L’interessato era stato avvisato di questo e gli era stato chiesto di portare una marca da bollo. Ma non si è presentato».